In&Out il meglio e il peggio della settimana

NOCI – Settimanalmente vostri. IN &OUT c’è! Fatti e misfatti, come frutti di stagione posti nel frullatore per una fantastica spremuta da “degustare” anche in spiaggia sotto l’ombrellone.

 

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IN – Noci è la città della gastronomia, all’ingresso del paese c’è cotanto di cartellone che lo certifica. Quindi “indossando” i panni del turista “fai da te” penso che nella città dei tre campanili il mio stomaco proverà sollazzo vero. A Noci il mio desiderio sarà soddisfatto. E’ ora di pranzo e il mio stomaco comincia a rumoreggiare…sono in un posto che non conosco e quindi mi affido alla “sapienza mangereccia” degli abitanti del posto. I nocesi, si chiamano così gli abitanti di questa ridente (che cosa vorrà mai dire) cittadina, che sorge a 420 metri sul livello del mare. Tanti ristoranti sono presenti in città ma d’improvviso sfogliando un giornale locale apprendo da un articolo che esiste “Fè Ristorante” il cui chef Francesco Laera ha ricevuto il riconoscimento di Chef Awards 2017. Quindi in un battibaleno decido che il mio stomaco farà da cavia alle prelibatezze del giovane artista della cucina. Apprendo con interesse che anche lui ha partecipato ad un programma televisivo. Certo oggi se sei uno chef devi obbligatoriamente fare una comparsata in televisione, altrimenti rischi di essere un cuoco qualunque. Comunque decido di complimentarmi con lo chef titolato “il mio stomaco è in puro godimento”.

 

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OUT – Dalla serie cosa non si fa per finire su un giornale. Oggi è oramai cosa nota che è di moda scrivere lettere ai media locali che puntualmente data la carenza di notizie pubblicano di tutto e dippiù. Certi della visibilità ci si permette anche il lusso di scrivere anche delle panzanate… Nel mondo c’è la pressante minaccia del terrorismo targato Isis che compie attentati…a Noci parliamo, scriviamo, addirittura ci si infervora sul nientepopodimenoche “giardino storico Cressati”? Parafrasando il grande Totò: “ma mi faccino il piacere”. Un giardino basta ad un “cittadino sfiduciato” per scrivere una missiva, il destinatario una assessora in men che non si dica si affretta prontamente ad esigere la pubblicazione della risposta atta al chiarimento della “delicata” faccenda. Resto basito ed intanto scrivo anche io ahimè della delicata faccenda. Dalla serie “nand tinim nudd da fe e Nusce”.

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