NOCI – Il dialetto è parte integrante delle cultura di un popolo ed è una caratteristica distintiva di ogni popolazione, ma nonostante faccia parte della quotidianità, si continua ad utilizzarlo senza approfondirne l’origine e i vari significati.
Fortunatamente però, ci sono persone che per passione si sono unite ed hanno fondato un’associazione che studia i diversi dialetti, analizzandone le mille sfaccettature. Si tratta del Centro Studi sui Dialetti Apulo-Baresi, che lo scorso sabato 16 aprile ha organizzato un evento presso la sala convegni Pio XII di Noci, dal titolo “Dialetto Pop, lessico e folklore nei dialetti Apulo-Baresi”, introdotto da Angela Liuzzi, la quale ha giustificato la scelta del nome dell’evento, ossia un modo per rendere il dialetto una manifestazione artistica e culturale accessibile a tutti.
Nel corso della serata alla quale hanno partecipato anche il sindaco Domenico Nisi, il senatore Piero Liuzzi e l’assessora alla cultura Lorita Tinelli, è stato proiettato un video a cura di Luca Curci, intitolato “Come si dice?”, riguardante i geosinonimi e le loro differenze di accento nei paesi di Noci, Putignano, Castellana, Alberobello e Polignano.
L’evento ha visto protagonisti numerosi esperti della tematica trattata, come il ricercatore in Linguistica Italiana Giovanni Laera, che ha attirato il pubblico parlando degli zoonimi, nomi di animali utilizzati per indicare azioni o sensazioni quotidiane; da Caterina Ivone, la quale ha fornito informazioni riguaranti i canti popolari, identità culturale degli esseri umani di origini antichissime, spezzata però dall’avvento della società di massa; Caterina Ivone che ha esposto numerose curiosità sui mestieri oramai estinti, ma divenuti importanti dal punto di vista linguistico poiché conservati come soprannomi; Paolo Vinella si è focalizzato sulle superstizioni e sui pregiudizi di medicina magica; e infine Mario Gabriele, che si è soffermato sulla figura del diavolo tra folklore e lessico nel dialetto del mondo.
