Vittorio Emanuele di Savoia, il re senza corona

La famiglia Savoia ha rappresentato un importante pilastro nella storia italiana, contribuendo alla formazione e all’evoluzione della Nazione nel corso dei secoli. Dalle sue origini nel Medioevo, i Savoia hanno consolidato il loro potere nel Nord Italia, diventando una delle famiglie nobili più influenti e rispettate. Durante il Risorgimento italiano, la famiglia Savoia ha giocato un ruolo chiave per l’unificazione dell’Italia. Vittorio Emanuele II, primo re d’Italia, è stato uno dei principali protagonisti di questo importante momento storico, portando avanti un processo di modernizzazione e progresso per l’Italia.

Tuttavia, la storia dei Savoia non è priva di controversie. Durante il periodo fascista, il re Vittorio Emanuele III ratificò le atroci leggi razziali fasciste, un insieme di provvedimenti legislativi e amministrativi applicati in Italia fra il 1938 e il primo lustro degli anni quaranta, rivolti prevalentemente contro le persone di religione ebraica. Peraltro, il Re nulla mosse contro il regime totalitario impostato da Mussolini e i suoi gerarchi: dalla mancata libertà di stampa e di pensiero all’abrogazione di elezioni legislative; dall’assassinio dei ribelli al regime all’esilio o alla carcerazione di oppositori del regime fascista.

Questi i principali motivi per cui è stato sollevato il dibattito sulla vicenda della famiglia Savoia dopo la Seconda Guerra Mondiale, con l’esilio del re Umberto II e l’abolizione della monarchia in favore della Repubblica, grazie al referendum del 2 giugno del 1946.

Le diverse opinioni sul ruolo della famiglia Savoia nella storia italiana offrono una panoramica complessa e sfaccettata. Molti vedono la famiglia come un simbolo di tradizione e prestigio, mentre altri rimangono critici e diffidenti nei confronti di una classe aristocratica che potrebbe essere considerata distante dal popolo. Tuttavia, indipendentemente dalle divergenti opinioni, è indiscutibile che la famiglia Savoia abbia contribuito in modo significativo alla cultura italiana. Le dimore storiche dei Savoia, come la Reggia di Venaria e il Palazzo Reale di Torino, sono oggi importanti attrazioni turistiche che testimoniano il loro influsso duraturo sulla società italiana.

La morte, ieri, di Vittorio Emanuele rappresenta un momento di riflessione e di passaggio. Mentre ci si trova di fronte alla fine di un’era, è fondamentale pensare al futuro e alla possibile rilevanza della famiglia Savoia nella società italiana contemporanea. È importante chiedersi se e cosa la famiglia Savoia potrebbe offrire all’Italia nel XXI secolo. Potrebbero rappresentare un legame con la storia e le tradizioni, offrendo una prospettiva di continuità culturale? O potrebbero diventare un punto di riferimento per la promozione di progetti di beneficenza e per l’impegno sociale?

Indipendentemente dalle risposte a queste domande, è fondamentale che il ruolo e l’influenza della famiglia Savoia siano oggetto di un dibattito aperto e democratico, coinvolgendo tutte le parti interessate. Solo attraverso un dialogo costruttivo sarà possibile fare luce sulla posizione dei Savoia nella società italiana e determinare il loro ruolo nel futuro dell’Italia.

Con la morte di Vittorio Emanuele si apre una nuova fase per la famiglia Savoia e per l’Italia. È fondamentale riconoscere e apprezzare la loro eredità storica, senza dimenticare le criticità e i loro atroci sbagli che hanno contraddistinto il loro percorso e quello dell’Italia. Solo attraverso una riflessione onesta e sincera sarà possibile comprendere appieno il ruolo di Emanuele Filiberto e sua figlia Vittoria che potrebbero svolgere nel panorama attuale dell’Italia.

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