Strade e dintorni

NOCI – In quest’ultimo periodo ho apprezzato il rifacimento di tante strade pubbliche che versavano in condizioni davvero disastrose ma se nel periodo pre-elettorale mi sembravano uno spot, successivamente devo dire che l’opera di rifacimento è continuata.

Mario Forti
Mario Forti

Mi riferisco in particolare alla zona di Via T. Siciliani, Via Mottola, via Zara, via Labriola e dintorni.  Senonchè, confrontandomi con alcuni amici, abbiamo notato una particolarità tutta da interpretare. Rifatta la pavimentazione, non passa tanto tempo che nella stessa strada vengono effettuati nuovi scavi: ne sono esempio lampante di questi giorni Via Mottola e la bretella che collega la predetta Via a Via Foggia di Totos. Due strade da poco rifatte e perfette che sono state nuovamente interessate da lavori che hanno lasciato il manto stradale sconnesso. Trattandosi di due strade da poco rifatte mi chiedo: non si potevano effettuare prima quei lavori? Non si può programmare l’attività di scavo e coordinarla con quella di rifacimento della pavimentazione?

Questi interrogativi sorgono dalla constatazione di fatto che le famose “buche” che danno tanti grattacapi all’Amministrazione per il risarcimento dei danni che provocano ai cittadini derivano da scavi effettuati con ripristini non effettuati a regola d’arte. Secondo miei calcoli, per cui del tutto personali, il Comune di Noci per risarcire i cittadini, pagare i propri Avvocati e quelli delle controparti spende all’anno qualche centinaia di migliaia di euro che gravano su tutti.

Quale potrebbe essere la soluzione? Innanzitutto ritengo che l’Ufficio Tecnico debba programmare i lavori di scavi anche in funzione dello stato dei luoghi ed imporre all’Ente che effettua tali lavori il ripristino di tutta la careggiata e non solo la striscia di scavo: naturalmente devono seguire i controlli comunali. Altra soluzione potrebbe essere quella di imporre una responsabilità in capo a chi effettua gli scavi nei confronti dei terzi che subiscono un danno; l’optimum sarebbe imporre una polizza assicurativa a spese dell’Ente che effettua gli scavi. Per ultimo, ma solo in via sussidiaria ed eventuale, l’Ente pubblico potrebbe stipulare una polizza per proprio conto. A tal proposito va detto che negli anni il comune di Noci ha alternato periodi di copertura a periodi di “scopertura”. Dal mio punto di vista le soluzioni non sembrano tanto difficili ed impossibili per cui ne trarrebbero giovamento tutti i cittadini e lo stesso Ente pubblico che sfoltirebbe di molto il proprio contenzioso.

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