“Strada2: la strada per la strada”, dal rischio alla socialità

NOCI – Ha avuto inizio lo scorso venerdì 22 luglio l’iniziativa intitolata “STRADA2: la strada per la strada”, rientrante nel progetto di Assistenza Domiciliare Educativa (ADE) dell’Ambito territoriale di Putignano, che coinvolge i paesi di Noci, Putignano, Castellana e Alberobello, e finalizzata a promuovere il benessere psico-sociale dei bambini e delle loro famiglie.

L’iniziativa prevede una serie di incontri aperti a tutti, che accompagneranno bambini e ragazzi per tutta l’estate, fino al mese di settembre, con numerose attività coordinate e gestite da validi ed esperti educatori a domicilio della cooperativa “Comunità San Francesco”. A Noci, le attività avranno luogo ogni venerdì, dalle ore 9:00 alle ore 12:00, presso la Villa Comunale e il Parco Giochi.

L’organizzatore dell’iniziativa, l’educatore Antonio Di Oronzo, a LeggiNoci.it ha raccontato: «Obiettivo fondamentale per i nostri ragazzi è quello di socializzare e passare del tempo con gli altri, perciò ho cominciato ad organizzare le attività con i colleghi per portarli in strada a giocare in sicurezza, poiché spesso la strada può diventare un importante fattore di rischio, quindi è fondamentale che imparino a vivere per strada, giocando e divertendosi con gli altri. Il nostro scopo, ma utopia allo stato attuale, è di trasformare la strada in un posto che lavora, agisce e promuove se stesso, e con questo tipo di iniziative riusciamo ad unire un lavoro di educativa domiciliare con un lavoro educativo di strada, a costi contenutissimi».

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In alcuni casi gli educatori sono coadiuvati da ragazzi di 16-17 anni nell’organizzazione delle attività, che talvolta possono divenire dei modelli di comportamento per i più piccoli, poiché un comportamento è più facile da apprendere quando si hanno caratteristiche simili alle proprie. Questo può essere un vantaggio per arginare comportamenti non corretti.

«Se questa iniziativa dovesse riuscire a proseguire, il lavoro diventerebbe più capillare perché i gruppi di bambini e ragazzi tenderebbero ad espandersi e a coinvolgere i ragazzi del posto. Molte famiglie hanno una certa resistenza a lasciare i ragazzi fuori, quindi diventa un obiettivo su cui lavorare quello di proiettare i ragazzi in strada. Molti di loro si affacciano all’adolescenza, un periodo in cui il gruppo dei pari diviene in centro di riferimento per l’apprendimento di regole, valori e modelli di comportamento, e il fatto che vi siano educatori in strada ha un vantaggio ed un’efficacia enorme poiché consente di promuovere un comportamento di una collettività» ha aggiunto Di Oronzo.

Sono evidenti l’amore e l’impegno impiegati in questo progetto, che se possibile, in base a disponibilità e spazi, potrebbe essere riproposto anche in inverno, togliendo in tal modo molti ragazzini dalla strada, al fine di prevenire il disagio sociale e promuovere la socialità.

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