«Spazi di Comunità» fa tappa a Noci

Dopo Putignano, ecco Noci. Si è appena concluso ai Laboratori Urbani il secondo incontro di co-programmazione del nuovo Piano Sociale di Zona 2022-2024. Partito stamattina da Putignano, il percorso di co-progettaizone prevede una settimana di confronti, incontri, dibattiti nei cinque Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale.

Come accaduto in mattinata a Putignano l’incontro ha previsto un momento di confronto tra le diverse realtà del territorio sulle sette aree strategiche del V Piano delle Politiche Sociali Regionali 2022-2024 che hanno lavorato in gruppi sui diversi focus e si sono poi confrontati sulle esigenze emerse dai colloqui.

«La redazione del Piano Sociale di Zona è un momento fondamentale della vita delle nostre comunità – dice Marta Jerovante, assessore alla Socialità del Comune di Noci –. Il Piano è documento strategico attorno a cui ruotano tutte le attività dell’Ambito. La gestione associata dei servizi non è mai semplice, significa anche dover ripensare le proprie priorità perché i territori non sono tutti uguali. La frammentazione territoriale però va superata se si vuole davvero costruire un sistema integrato di servizi adeguato alle esigenze del territorio.

Per questo la co-programmazione è atto fondamentale: è il momento in cui gli enti locali si mettono in ascolto dei bisogni del territorio e di bisogni che spesso restano inespressi. Partecipazione significa sviluppare relazioni. Affinché si possa interpretare la complessità è necessario che ciascuno di noi riconosca l’altro in una situazione di parità affinché la concertazione non sia un atto solo formale, ma un mettersi in ascolto mettendo sul tavolo anche le disomogeneità, le diversità, i contrasti per poter leggere le situazioni in modo approfondito».

Durante l’incontro è intervenuta Pamela Giotta, consigliere regionale del Croas Puglia (Consiglio regionale Ordine degli Assistenti Sociali della Puglia che si è soffermata sull’esigibilità dei diritti sociali dei cittadini, i cossidetti Leps, i livelli essenziali di prestazione sociale, e cioè l’Isee per la gestione dei servizi, il servizio sociale professionale a supporto del territorio, il pronto intervento sociale, le dimissioni protette in ambito sociosanitorio in merito a soggetti in condizione di non autosufficienza, la prevenzione dell’allontanamento familiare (ad esempio il progetto Pippi), il sostegno monetario al reddito come il reddito di cittadinanza e reddito di dignità, il diritto di tutti i cittadini a ottenere una presa in carico, la domiciliazione fittizia. «Per far sì che tutto ciò sia fattibile – sottolinea Pamela Giotta – sono da potenziare i punti di accesso e il raggiungimento degli Assistenti sociali in proporzione al numero dei cittadini, due temi, questi, sui cui il Croas Puglia sta molto insistendo».

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