Semifinali Fanta Cup: i 4 mister a confronto

NOCI – È già tempo di semifinali per il 1° torneo Fanta Cup organizzato da Giuseppe Mansueto e Giovanni Laera: si giocherà questa sera a partire dalle ore 21.00 e il prossimo mercoledì, per arrivare all’attesissima finale di domenica 31 luglio. Del girone A passano il turno “Anima e Cuore” (1 partita vinta, 1 persa, 1 pareggio, 16 gol fatti e 13 subiti) e “Orange” (1 vinta, 1 persa, 1 pareggio, 4 gol fatti e 4 subiti), mentre escono dal torneo “Conforti Assicurazioni” e “Gli amici di Nanuck”. Del girone B si qualificano alle semifinali “Club Atletico Bellavista” (1 vinta, 2 pareggi, 10 gol fatti e 9 subiti) e “Longobarda” (1 vinta, 1 persa, 1 pareggio, 15 gol fatti e 12 subiti), mentre abbandonano i giochi “Crotone” e “Mai una gioia”. Prima di scendere in campo per conquistare la vittoria i mister delle quattro squadre giunte fin qui ci lasciano un loro commento su quest’esperienza e sulle gare che attendono i loro giocatori.

Essendo una novità per l’estate calcistica nocese, come avete trovato quest’esperienza del Funta Cup? È stata la vostra prima volta nel ruolo di mister?

Beppe Pizzarelli, Anima e Cuore: Ho ricoperto il ruolo di mister per la prima volta e a dir la verità l’ho trovato molto stimolante, ma stressante al tempo stesso. Vorrei congratularmi con gli organizzatori del torneo per la fantastica organizzazione.

Massimo Miccolis, Orange: Questa nuova esperienza di Fanta Cup è veramente stupenda, però come ruolo di mister è per me la prima volta. Si vede che comunque non sono molto esperto, ma i miei amici in squadra mi aiutano un po’.

Giuseppe Mezzapesa, Club Atletico Bellavista: Il ruolo di allenatore è la prima volta che lo ricopro in maniera ufficiale. Non ho il brevetto ma ho sempre desiderato acquisirlo sin da quando ho avuto un serio infortunio al mio ginocchio otto anni fa in quanto sapevo che non avrei più potuto giocare. Da allora seguo le partite dei miei amici e involontariamente davo loro consigli motivazionali più che tattici. Ho un carattere che può sposarsi bene con quel ruolo, senza contare che mi piace la tattica e farmi ascoltare in campo.

Francesco Manfredi, Longobarda: È un’esperienza divertentissima e particolare. Inizi avendo tra le mani una lista di nomi conosciuti e non, quindi ti ritrovi in squadra alcuni giocatori che non conosci e tutto il tempo antecedente alla prima partita lo passi a chiederti se prima di tutto sapranno giocare e ti fai persuadere dalle opinioni soggettive delle persone a cui chiedi informazioni. Ma durante la partita ti stupiscono talmente tanto da farti coinvolgere al 100%, anche se possono deluderti e non essere proprio utili per la squadra. È proprio questo il bello e inoltre ricordo che c’è chi come me è alla sua prima esperienza da mister. Nel mio caso non ho avuto alcun rimpianto per ognuno dei miei dieci leoni e non li cambierei con nessuno. In particolare, ma non più importante degli altri, il capitano Francesco Fasano, che è diventato una colonna portante delle mura difensive.

Qual è il punto forte della vostra squadra e quale, invece, il tallone d’Achille?

Beppe Pizzarelli, Anima e Cuore: La squadra è stata creata dal sottoscritto quindi sono solo contento del gruppo che ho formato, ricordando comunque che il primo obiettivo resta il divertimento.

Massimo Miccolis, Orange: Il punto forte della mia squadra è il centrocampo, avendo due grandi giocatori come Giuseppe Turi e Piero Sciatta. Tallone d’Achille non saprei, meritano tutti. Pensavo avrei potuto avere dei problemi nel reparto difensivo e invece abbiamo riscoperto un grande Francesco Palagiano, per non parlare del portiere Gianni Palagiano, che già conoscevo.

Giuseppe Mezzapesa, Club Atletico Bellavista: Il punto più forte della mia squadra? Potrei iniziare a parlare di ruoli ma non è questo il motivo principale per il quale è stato creato il torneo. Posso dire invece che ho costruito la mia squadra in base a criteri di conoscenza personale dei giocatori e solo dopo di qualità tecniche, mentre per gli altri che non ho mai visto giocare ho raccolto referenze di persone fidate. In sostanza il punto di forza della mia squadra è il gruppo che si è creato: sono tutti ragazzi e uomini che si rispettano.

Francesco Manfredi, Longobarda: Il punto forte della mia squadra è proprio il concetto di squadra. Come il Portogallo che ci ha dimostrato che essere una squadra in questi tempi è la carta vincente, così la nostra squadra ha dimostrato questo. Eravamo i meno favoriti, i più sottovalutati, ma siamo alle fasi finali. Il nostro tallone d’Achille l’abbiamo dimostrato nell’unica partita persa ed è proprio non aver giocato di gruppo, ma come singoli.

Infine vi chiedo un commento sulle tre squadre avversarie e un pronostico.

Beppe Pizzarelli, Anima e Cuore: Le squadre fin dai gironi si sono rivelate tutte equilibrate quindi sarà difficile aggiudicarsi il primo posto ma io sono fiducioso, anche perchè si è creato davvero un bel gruppo anche fuori dal rettangolo di gioco.

Massimo Miccolis, Orange: Ce la possiamo giocare tutti e quattro. Anzi è il bello di questo torneo, perché facendo all’asta nessuno è riuscito a farsi una grande squadra, ma abbiamo cercato di smistare un po’. Ed è bellissimo così perché nessuno ha una squadra fortissima. Come pronostico, ovviamente, dico la mia squadra.

Giuseppe Mezzapesa, Club Atletico Bellavista: Le altre tre squadre in competizione le ritengo qualitativamente abbastanza alte e se ci fosse un gap tecnico tra tutte e quattro si può tranquillamente colmare con la voglia di essere in quel campetto e di giocare a calcio tra amici. Ti confesso che non mi piace perdere mai, ma se succede l’accetto con la giusta maturità. Forza Club Atletico Bellavista.

Francesco Manfredi, Longobarda: Nessuna delle altre è da sottovalutare. Io speravo di trovarmi contro una squadra per me non all’altezza della nostra così da facilitarci il passaggio alla finale. Ma la mia squadra mi ha detto e dimostrato chiaramente che chiunque ci capiti contro daranno il massimo per vincere. Un pronostico sul match in parallelo: la vedo dura per il team trainato dal miglior estremo difensore del torneo, Aldo Marco, che grazie al suo istinto felino ha fatto passare la sua squadra come prima nel torneo e quindi fatta arrivare fin qui e spero per loro oltre (Club Atletico Bellavista, ndr). Per la partita della “Longobarda” e “Anima e cuore” che vinca la migliore e avverto loro che noi combatteremo fino all’ultimo.

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