Saverio Mercadante, uno “spin off” destinato a lasciare il segno

NOCI – Due esibizioni destinate a lasciare il segno nella storia dell’interpretazione musicale nocese quella portata in scena al Chiostro delle Clarisse dall’associazione culturale Aulos a conclusione del ciclo di eventi compresi all’interno della 13^ edizione del concorso internazionale di clarinetto Saverio Mercadante.

Giovedì scorso, giorno di Santa Cecilia protettrice di tutti gli artisti, prima assoluta per L’Histoire du Soldat, opera composta nel 1918 da Igor Stravinskij su libretto di Charles-Ferdinand Ramuz. A Noci va in scena una variante con sbavature pugliesi. Pur rimanendo completamente aderenti alla struttura ideata da Stravinskij per la suite del 1919 composta da piano, clarinetto e violino, l’interpretazione narrativa lascia sprazzi alla geografia pugliese. Il soldato Joseph, che qui diventa Giuseppe, invece di muoversi in un tragitto tra la Turchia e la Russia, si muove tra Bitonto e Torre a Mare, e la brava interpretazione nella doppia veste di diavolo e soldato di Massimo Di Michele ne sottolinea le differenze. Ineccepibile il trio di maestri concertatori che hanno sviluppato la composizione narrativa un secolo dopo Stravinskij che l’aveva immaginata per uno spettacolo itinerante di marionette. La violinista di origini nocesi Teresa Laera ed il duo composto da Antonio Tinelli e Giuliano Mazzoccante hanno dato agli strumenti, e all’intera esibizione, un tocco originale e personalissimo che non ha fatto altro che strappare applausi a conclusione dell’esibizione. Serata che era iniziata con un omaggio al compositore russo con l’esecuzione affidata al M° Antonio Tinelli di tre pezzi per violino solo e proseguita, quasi come se fosse un crescendo, con l’esecuzione della Suite op. 71a de Lo Schiaccianoci di Pëtr Il’ič Čajkovskij in cui sono apparsi tutti e tre gli esecutori. Conclusione con preludio con L’Histoire du Soldat.

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Ma non è solo la Russia a decretare il successo degli eventi organizzati dall’associazione Aulos. Sabato sera, stesso posto stessa ora, la musica tradizionale spagnola si è impossessata degli archi in pietra da poco ristrutturati che circondano il chiostro dell’ex convento delle clarisse. I fratelli Francisco (chitarra) e Josè Manuel Cuenca Morales (pianoforte), hanno dato sfoggio dell’incredibile storia musicale iberica. In Amancer en Granada, il duo di fratelli spagnoli pluripremiati a livello internazionale ha evidenziato tutta la struggente malinconia, ma anche il profondo amore, del flamenco spagnolo. Con loro la ballerina Raquel Parilla Sànchez che ha tradotto in danza le note musicali sottolineando i momenti più topici dei brani eseguiti con l’ausilio di nacchere e ventaglio. Non è mancato un omaggio a Federico Garcia Lorca morto troppo giovane per poterne capire la poesia del suo pensiero. La girandola di emozioni suscitate dalla serata si è poi rivelata in una standing ovation con cui il pubblico nocese ha salutato gli artisti spagnoli.

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