Sant’Antonio, devozione con statua restaurata del 1920

NOCI – Rinnovata nello spirito e nel corpo la devozione verso il santo che protegge gli ultimi. La devozione planetaria di Sant’Antonio da Padova, patrono tra gli atri di due stati, Portogallo e Brasile, a Noci si è concretizzata con la restaurazione del gruppo statuario che campeggia all’interno della chiesa del Carmine.

Una storia tutta da conoscere quella del gruppo statuario nocese, destinato al macero e poi sorprendentemente recuperato dalla famiglia del suo costruttore. È don Vanni D’Onghia a descrivere i momenti più salienti di questo percorso tortuoso che oggi rivede Sant’Antonio in tutto il suo splendore. «Dobbiamo al maresciallo Caretta il ritrovato plesso statuario. Egli ci raccontò, nel 2004, dell’opera datata 1920 commissionata al maestro cartapestaio leccese Cav. Raffaele Caretta (Lecce 1871 – 1950), che rimase allocato nella Chiesa del Carmine fino al 1936, anno in cui i suoi genitori avrebbero deciso di acquistarlo al costo di 350 lire per salvarlo dalla volontà di distruzione da parte della Confraternita dell’epoca la quale, vuoi per motivi di spazio vuoi per motivi di praticità nel trasporto in processione, non poteva più custodirlo». La statua si salvò così per volere dei coniugi Carella.

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L’opera di restauro invece è appannaggio di Giuseppe Giacovelli e Sara Passaseo coordinati dalla prof.ssa Lerede dell’università del Salento. Il gruppo in cartapesta ha visto il ricollocamento di parti mancanti, l’eliminazione di elementi organici, la reintroduzione dell’angioletto «segno di elevazione».

«Siamo arrivati quasi alla fine di un percorso – dice invece Pierluigi Perrone presidente della confraternita Maria Ss dell’Addolorata – un percorso nato nel 2007 e terminerà nel 2019, in occasione del 4° centenario della chiesa, in cui intendiamo portare a compimento tutti gli interventi di recupero della chiesa del Carmine, compreso il suo organo».

Per tutta la giornata odierna la festa liturgica vedrà un ciclo di sante masse mattutine alle ore 7:30, 9:00 e 10:30, e nel pomeriggio messe vespertine alle 18 e alle 20 con bacio della reliquia e benedizione dei pani. Tutte le celebrazioni si terranno nell’atrio antistante la chiesa del Carmine all’interno del borgo antico.

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