Riti della Settimana Santa: tra fede e storia

NOCI – La Settimana Santa “racconta” il mistero della passione di Gesù Cristo, il momento apicale della storia di tutti i cristiani. Dall’ultima cena alla resurrezione, passando per la morte in croce del Dio fattosi uomo. Attraverso i vari momenti tramandati dai vangeli, apprendiamo e viviamo in presa diretta la passione, tutto quello che accadde allora, il cristiano in questa settimana lo rivive.

Da sempre, la settimana Santa è ricordata nel mondo, in Italia e specie nel meridione è ricordata come la settimana dei Misteri. Immagini sacre, vere e proprie opere d’arte, esemplari rappresentazioni dei vari momenti della passione e morte del Cristo, vengono solennemente portate in processione. A Noci già nel lontano 1635 si svolgeva una processione. Pochi i cenni storici sullo svolgimento, ma si apprende da fonti storiche che nella chiesa del Carmine era collocato un crocifisso che sfila per le vie del paese. Non è dato sapere se si tratti della croce dove sono riportati i simboli della passione, ovvero quella che ancora oggi appare in tutte le processioni.

La storia diventa più dettagliata e documentata dal 1723, lo apprendiamo dagli scritti sulla storia di Noci del canonico Gianfrancesco Cassano che riporta che la confraternita del Santissimo Sacramento, oltre alla processione del Corpus Domini partecipa alle solennità con le statue dei Misteri. A Noci durante la settimana santa ribattezzata “a semene turbe” si svolgevano le processioni. Dal mercoledì al sabato, si svolgevano momenti di devozione e raccoglimento si intonavano i canti della passione e per strada sfilavano le statue. Tutti i momenti delle ultime fasi della vita di Gesù venivano portate in processione. A Noci, momento toccante e di grande raccoglimento era legato all’immagine della Addolorata che alcuni nocesi, chiamano della Desolata, infatti la statua veniva fatta sfilare per le vie del paese “in cerca del figlio morto”.

Altro momento suggestivo era legato alla celebrazione della “messe a’ndretele” la messa al contrario, per tradizione il prete non consacrava il pane e il vino, ma utilizzava quello del giorno prima estraendolo dal tabernacolo. Il pane simbolo del corpo, e il vino simbolo del sangue per tutti i credenti nel momento eucaristico diventano corpo e sangue del Cristo. Dopo anni di oblio nel 1996 la settimana santa è nuovamente contraddistinta dalla processione dei Misteri. Altro momento toccante è di grande partecipazione per i nocesi è la via crucis col Cristo di Casaboli, L’antico crocifisso raffigurante Gesù morto, che abitualmente è collocato presso la chiesa Madre e che la leggenda narra provenire dall’antico sito detto appunto Casaboli, viene fatto sfilare nella tarda serata del venerdì santo per le vie del paese.

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