Riordino ospedaliero, Nisi: “bisogna reagire con una controproposta”

NOCI – «Bisogna reagire al depauperamento dell’ospedale di Putignano con una controproposta basata sui numeri e sulla produttività dei reparti». È stato netto il sindaco di Noci Domenico Nisi intervenendo ieri sera all’evento pubblico organizzato dall’amministrazione comunale di Putignano a seguito del declassamento del Santa Maria degli Angeli. Secondo Nisi per ridare il giusto decoro al nosocomio putignanese bisogna intervenire portando in Regione dati incontrovertibili sui quali spiegare perché il presidio ospedaliero della città del carnevale è importante. In un’ottica di conformazione territoriale Nisi si sofferma anche sulla percorribilità delle strade tra un plesso ospedaliero ed un altro. «In questa situazione – afferma Nisi – i tempi di percorrenza minimi per raggiungere Monopoli sono di almeno 30-40 minuti. Tutto ciò è inammissibile. Dobbiamo andare in Regione – continua ancora il primo cittadino nocese – dicendo che adottare il criterio economico come unico metro di misura non ci sta bene». L’intervento, molto atteso perché afferente alla stessa parte politica di Emiliano, ha invece incontrato il plauso dei colleghi e dei presenti.

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Intanto dall’incontro pubblico di ieri sera organizzato e promosso dal sindaco di Putignano Domenico Giannadrea, sono emerse tre proposte da concretizzarsi in tempi brevi anche con il sostegno dei cittadini dei comuni coinvolti: a livello istituzionale i sindaci chiederanno una convocazione della conferenza dei sindaci della città metropolitana afferenti all’Asl Ba; vi sarà una convocazione di un consiglio comunale congiunto per elaborare una proposta unica e condivisa da portare all’attenzione della giunta regionale redattrice del piano di riordino; infine il lancio di una raccolta firme che vedrà il coinvolgimento dell’intera cittadinanza dei comuni interessati. Alla fine l’obiettivo non sarà solo quello di sostenere l’ospedale di Putignano ma addirittura di potenziarlo. Da un’ultima analisi della mappa geografica delle strutture ospedaliere infatti emerge in maniera chiara come i plessi ospedalieri più importanti (almeno quelli di 1° livello) sono concentrati a Bari e sulla zona costiera, mentre l’entroterra della provincia ne è completamente sguarnito. La richiesta dei comuni è quindi non solo di potenziare le strutture ma anche i servizi.

«Credo sia importante attivare ogni possibile iniziativa per la difesa del presidio ospedaliero di Putignano che oggi certamente rappresenta il riferimento di un territorio ampio e con un bacino di utenza di circa 150.000 abitanti» dice a Legginoci Domenico Nisi. «Ritengo che però non bastano la rivendicazione o la semplice azione di difesa. Noi tutti dobbiamo essere capaci di elaborare e presentare alla Giunta Regionale una proposta alternativa valida sotto il profilo tecnico e sanitario, una proposta che certo riguarda l’ospedale di Putignano ed i servizi sanitari nel nostro territorio ma che deve necessariamente riguardare l’intera previsione di riordino della rete ospedaliera del territorio della città metropolitana di Bari, in un quadro generale e con un progetto valido in cui le nostre ragioni trovano sostegno e fondamento di analisi di servizi erogati, viabilità e conformazione del territorio, tempi di percorrenza, bacino di utenza, dislocazione attuale di servizi». E chiude: «penso possiamo giocarci la partita per vedere adeguatamente tutelato il diritto alla salute dei cittadini delle nostre comunità».

Intanto è convocato per oggi pomeriggio alle 16.30 un incontro sul tema in cui sono stati invitati i rappresentanti istituzionali dei comuni coinvolti al fine di trasformare la sinergia d’intenti in un atto pratico.

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