Riordino ospedaliero: domani mobilitazione generale e raccolta firme

NOCI – Sindaci pronti alla mobilitazione generale per salvaguardare il diritto alla salute dei cittadini del sud est barese. Domenica 13 marzo alle ore 10.30 presso la palestra della scuola “Stefano da Putignano” sita in via Carafa Balì in Putignano, convocazione del consiglio comunale straordinario allargato dove l’unico punto all’ordine del giorno sarà la discussione della Delibera di Giunta Regionale n. 161 del 29 febbraio 2016, in merito al riordino ospedaliero regionale.

Vista l’importanza dell’argomento il sindaco Domenico Giannadrea invita la cittadinanza «a partecipare numerosa». Via quindi alle operazioni immediate già descritte a Legginoci dal sindaco Domenico Nisi la settimana scorsa e che anche a Noci vedranno la loro attuazione. Anche nella città dei tre campanili infatti sono disponibili i moduli di adesione per la raccolta firme a sostengo del presidio ospedaliero di Putignano. «Domenica mattina, in piazza Garibaldi, a partire dalle ore 10.00, ci sarà un banchetto dove i cittadini potranno recarsi per leggere e sottoscrivere il documento – dichiara il sindaco Domenico Nisi – Sarà, inoltre, possibile firmare lunedì 14 e martedì 15 marzo, per tutta la mattina, recandosi presso la Segreteria del Sindaco al 1° piano del Palazzo Comunale. Infine, il Sindaco con gli Assessori e i Consiglieri comunali, raccoglieranno le firme anche presso il mercato settimanale di martedì 15 marzo». Anche in questo caso il sindaco nocese invita ad una partecipazione massiva in quanto la raccolta delle firme dovrebbe chiudersi proprio nella giornata del 15 marzo.

Le comunità appartenenti al bacino d’utenza della Bassa Murgia (Putignano, Noci, Gioia del Colle, Castellana Grotte, Turi, Alberobello, Locorotondo, Sammichele di Bari, Casamassima, Conversano, Rutigliano, Noicattaro) che accolgono una popolazione complessiva di oltre 220.000 abitanti sono chiamate ad uno sforzo comune per vedersi salvaguardato il proprio diritto a curarsi.

«Quello alla salute è un diritto inalienabile, per la cui salvaguardia istituzioni e cittadini devono necessariamente unire le forze – continua a dire il primo cittadino nocese – I tempi sono ristretti ed abbiamo bisogno della massima collaborazione per dar forza a quella che è una volontà credo condivisa da tutti. Per questo motivo faccio appello alla stampa locale affinché divulghi il più possibile la notizia di questa raccolta firme, e a tutti quanti perché sia fatto un largo passa parola in città. Dobbiamo essere uniti e compatti in questa battaglia che riguarda tutto il nostro territorio e la difesa del nostro diritto alla salute. In ragione di questo confido nella collaborazione di tutti».

Intanto sul piano istituzionale i primi cittadini dei comuni aderenti alla bassa murgia stanno avviando una task force legale e amministrativa. Dopo il consiglio comunale congiunto di domani i sindaci si incontreranno con i loro colleghi in una conferenza dell’ANCI-Puglia nella mattinata di lunedì prossimo, mentre martedì pomeriggio nuova riunione in Conferenza dei Sindaci. Sotto il punto di vista legale i 12 primi cittadini non escludono un ricorso al TAR-Puglia qualora il ministero adottasse in toto il riordino ospedaliero così come descritto nella delibera di giunta regionale ampiamente contestata. La tesi sostenuta dai sindaci è che il riordino non aderisca ai termini del DM 70/2016 contraddicendo al principio di “rete ospedaliera territoriale omogenea”. Questo principio prevede un ospedale di primo livello dislocato in una zona baricentrica all’interno di un territorio pressoché simile per conformazione e morfologia. Secondo i sindaci questo principio non verrebbe rispettato indicando come parametro di misura il tempo di percorrenza per raggiungere il presidio ospedaliero di primo livello più vicino, mentre Putignano risponderebbe perfettamente ai criteri descritti all’interno del decreto ministeriale. Quindi non solo si chiederà alla Regione Puglia di sostenere la struttura ospedaliera pubblica sita nella città del carnevale, ma di potenziarla per trasformarla in ospedale di primo livello.

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