Riordino ospedaliero: declassato il “S.M. degli Angeli”

NOCI – L’ospedale di Putignano “Santa Maria degli Angeli” è stato declassato ad ospedale di base. Lo ha deciso la giunta regionale riunitasi ieri per approvare il piano di riordino ospedaliero per il 2016. Dalla Regione Puglia il riordino riguarderebbe 13mila posti letto, distribuiti tra 74 stabilimenti pubblici e privati accreditati.

L’operazione di riordino non taglia i posti letto, ridistribuendoli tra ospedali di secondo livello (hub), ospedali di primo livello e ospedali di base. Il provvedimento che verrà inviato a Roma per la successiva valutazione prevede: cinque ospedali di secondo livello (Ospedali riuniti di Foggia, Policlinico di Bari, Santissima Annunziata di Taranto, Perrino di Brindisi, Vito Fazzi di Lecce); Undici ospedali di primo livello (ospedale Masselli di San Severo, Tatarella di Cerignola, Bonomo di Andria, Dimiccoli di Barletta, Di Venere e San Paolo di Bari, ospedale della Murgia di Altamura, ospedale civile di Castellaneta, Camberlingo di Francavilla Fontana, Sacro cuore di Gallipoli, Delli Ponti di Scorrano), cui si aggiungono gli ospedali privati e classificati dotati di pronto soccorso.

Dodici ospedali di base (ospedale civile di Manfredonia, Vittorio Emanuele di Bisceglie, Umberto I di Corato, Don Tonino Bello di Molfetta, San Giacomo di Monopoli, Santa Maria degli Angeli di Putignano, Ferrari di Casarano, San Giuseppe di Copertino, Santa Caterina di Galatina, ospedale civile di Ostuni, Giannuzzi di Manduria, Valle d’Itria di Martina Franca). Saranno avviati alla riconversione otto stabilimenti ospedalieri pubblici, destinati a una innovativa vocazione territoriale, riabilitativa, di supporto in post acuzie (ospedale Fallacara di Triggiano, Sarcone di Terlizzi, San Camillo di Mesagne, Melli di San Pietro Vernotico, Umberto I di Fasano, San Marco di Grottaglie, ospedale Caduti di tutte le guerre di Canosa, San Nicola Pellegrino di Trani).

A nulla, o quasi, sembra essere valso l’appello dei sindaci capitanati da Domenico Giannadrea, primo cittadino di Putignano a cui si è affiancato anche il sindaco di Noci Domenico Nisi, per far rimanere invariata la struttura. Allo stato attuale delle cose l’ospedale di Putignano perderebbe i reparti di ginecologia e ostetricia. Infatti buona parte degli ospedali di base rispettano la configurazione prevista dal ministero ovvero: anestesia, pronto soccorso, medicina, chirurgia, ortopedia.

«Non ci sono strutture che chiudono – ha dichiarato alla stampa il presidente Michele Emiliano a fine seduta – ma ci sono strutture che vengono riconvertite. Abbiamo fatto questa riconversione non per risparmiare danaro, perché la spesa è sempre la stessa, ma per utilizzare bene il personale, le risorse, le strutture ospedaliere e quelle del territorio. Quindi non ci sono stati tagli, di nessun tipo». E poi prosegue: «ci sono 12 ospedali di base, che sono quelli più vicini alle persone. Molti di questi saranno rafforzati e manterranno più specialità e più reparti di quelli che normalmente sarebbero prevista tipologia di ospedali. Quella di oggi – ha detto – è una delibera regolamentare: significa che la Giunta la adotta e poi passa per una discussione generale anche al Consiglio che deve esprimere un parere non vincolante, ma che è molto autorevole. Ovviamente potremmo aver commesso degli errori, come capita a tutti gli esseri umani, ma siamo certi di aver fatto il massimo che si poteva fare in questa fase. Fermo restando che questa non è una sentenza che passa in giudicato: se dovessimo riscontrare nell’applicazione di questo provvedimento delle cose che non vanno, il provvedimento può essere modificato».

Punto su cui Giannadrea sta tentando di organizzare una seduta plenaria con tutti i sindaci dei paesi vicinori e aperta al pubblico nel disperato tentativo di non vedersi chiudere il reparto di ginecologia e ostetricia con il conseguente trasferimento a Monopoli.

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