Probabile caduta frammenti razzo spaziale anche in Puglia: protezione civile dirama allerta

PUGLIA – La caduta di frammenti del razzo spaziale cinese “Lunga marcia 5B” potrebbe interessare dieci Regioni italiane, fra queste anche la Puglia.
Fra le varie traiettorie ipotizzate per la caduta dall’agenzia spaziale ben due attraverserebbero la Puglia. Conferme arrivano anche dalla Protezione Civile che ha diramato un messaggio di allerta consigliando di “stare lontani dalle finestre e porte vetrate; i frammenti impattando sui tetti degli edifici un potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti, così determinando anche pericolo per le persone: pertanto, non disponendo di WhatsApp-Image-2021-05-08-at-14.30informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici; all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono, per gli edifici in muratura, sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi), per gli edifici in cemento armato, in vicinanza delle colonne e, comunque, in vicinanza delle pareti; è poco probabile che i frammenti più piccoli siano visibili da terra prima dell’impatto; alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbero resistere all’impatto. Si consiglia, in linea generale, che chiunque avvistasse un frammento, di non toccarlo, mantenendosi a una distanza di almeno 20 metri, e dovrà segnalarlo immediatamente alle autorità competenti”.

La previsione di caduta libera sulla terra è prevista per le ore 2:24 del 9 maggio, con un arco temporale di incertezza stimato in 6 ore in avanti o indietro rispetto all’ora prevista ovvero dalle 20.00 di oggi 8 maggio fino alle 8.30 di domenica mattina. Non è possibile allo stato prevedere con certezza la traiettoria dei frammenti di conseguenza siamo nel campo di ipotesi molto labili.

La Protezione civile pertanto raccomanda di stare in ambienti chiusi e non in luoghi aperti considerato che “è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici” seppure non si conosce con esattezza la natura degli elementi del razzo che potrebbero resistere nel corso della caduta.

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