“Previsione e comunicazione meteorologica”: la ricercatrice Intini risponde agli studenti

NOCI – La domanda che più ricorrentemente ci si pone è: Che tempo farà domani? E proprio per evitare di essere colti alla sprovvista da improvvise precipitazioni, quasi tutti oramai, si interessano alle previsioni meteorologiche. Preservando questa tematica, in occasione della conclusione della settimana delle scienze, che ogni anno viene ricordata nelle scuole con esperimenti e laboratori organizzati dagli studenti, a Noci, presso l’auditorium della Scuola Media “Gallo”, si è tenuto sabato scorso, 23 gennaio, un seminario dal titolo “Previsione e comunicazione meteorologica”.

L’evento è stato introdotto dalla preside del plesso Gallo-Positano, Lenella Breveglieri, che ha presentato l’esperta in meteorologia Francesca Intini, nocese laureata in fisica e ricercatrice presso il Centro Regionale Aria di Taranto. Ella ha spiegato a tutti i presenti come si elabora una previsione meteorologica partendo dai principi base di conoscenza della composizione dell’atmosfera, della sua suddivisione in strati, e proseguendo con la classificazione delle nubi, soffermandosi sulla loro composizione e formazione, che influiscono sulla creazione dei fenomeni meteorologici, come pioggia, neve e grandine.

Ma la parte del discorso che ha maggiormente catturato l’attenzione dei ragazzi della scuola Gallo e del Liceo Leonardo da Vinci presenti, è stata la spiegazione su come distinguere una previsione meteorologica affidabile da una falsa. Per districarsi nella giungla dell’informazione meteorologica e non essere tratti in inganno bisogna fidarsi di bollettini testuali con linguaggio asciutto e terminologia seria e rigorosa, oppure consultare servizi meteorologici istituzionali, statali e regionali. Ma, ancor più facile è osservare un dato importantissimo che garantisce la serietà del servizio meteorologico che si sta consultando, cioè il numero di giorni per i quali si effettua una previsione. È possibile effettuare previsioni affidabili per 72 ore, ossia tre giorni. Di conseguenza, meglio diffidare delle previsioni a lungo termine che si riveleranno nella maggioranza dei casi inattendibili.

A conclusione della mattinata, è stato lasciato spazio ai ragazzi per porre alla ricercatrice Intini le proprie domande, la quale ha risposto in maniera esaustiva risolvendo ogni dubbio.

Leave a Reply

Your email address will not be published.