Noci protagonista di “Acquario”, il cortometraggio esordio di Lorenzo Puntoni

NOCI – Nei giorni 5, 6 e 7 settembre appena trascorsi, Noci ha avuto l’onore di ospitare le riprese di un importante cortometraggio che sarà presentato ai più grandi festival presenti in ambito nazionale, come Berlino, Cannes e Venezia. Infatti, calate le luci del giorno per dare spazio alle ombre della sera, la piscina Otré, in cui sono state interamente girate le riprese, si è trasformata in un set cinematografico dove attori, produttori, l’intero staff tecnico e il giovane regista, hanno collaborato con professionalità e passione per dar vita al corto.

Acquario” è il titolo del cortometraggio, nato dall’idea di Lorenzo Puntoni, giovane toscano che con questo film ha ufficialmente esordito come regista, grazie al supporto delle due case produttrici Mediterraneo Cinematografica e Lumen Films, che hanno collaborato con la piccola società di produzione nocese Recplay sas per la gestione del territorio, ed al sostegno dell’Apulia Film Commission e del Ministero dei beni e delle attività culturali.

In soli 15 minuti il corto racconta la storia di una tragedia abbastanza attuale che in realtà rappresenta il riflesso della società odierna dominata dalla violenza e dalla paura, incrementate dal mistero dell’atmosfera notturna in cui sono ambientate le vicende. «L’idea è nata quasi 4 anni fa a Roma, dove mi sono trasferito per lavoro» ci spiega il regista, aggiungendo: «ho ripescato dal mio inconscio sensazioni legate alla mia infanzia, passata per quasi 8 anni a fare agonismo in piscina, un ambiente al quale sono molto legato in positivo e in negativo perché mi ha insegnato molto sulla formazione del mio carattere, sull’individualismo che il nuoto richiede, ma l’essere solo in una corsia e il dover competere con gli altri mi ha indotto a sviluppare una specie di astio nei confronti dei miei compagni».

Lorenzo Puntoni sul set di Acquario
Lorenzo Puntoni sul set di Acquario

Ed è proprio partendo da questa alternanza di odio e amore per la piscina e dalla rabbia contro la società che Puntoni ha messo in scena le sue emozioni, facendo emergere nel film l’odio di un bambino che si scontra con la paura generata dalla violenza e dalla sua strumentalizzazione, incarnata in un uomo che rappresenta la paura di tutti, soprattutto riportata a questo momento storico in cui si ha paura di qualunque cosa. «L’incontro tra l’uomo e il bambino è il fulcro del racconto. Il bambino rappresenta la volontà di dire “io non ho paura” della violenza, l’uomo invece, è il risultato di quello che la società ci porta ad essere. Però, emerge un risvolto positivo e speranzoso poiché dietro questa maschera macchiata quasi di sangue c’è sempre un’umanità, una dolcezza dell’uomo, un bambino al suo interno con cui riaffiora un pizzico di sensibilità» racconta il regista.

L’ottimo risultato raggiunto nel corso delle riprese è stato frutto di un buon lavoro di squadra tra i protagonisti, interpretati dalla pugliese Marina Savino, dal lucano Mauro Conte e dal piccolo monopolitano Tomas Iaia, la regia, la produzione, i tecnici del suono, del montaggio, dei costumi e delle scenografie, ed anche delle comparse, rigorosamente scelte tra i nocesi, con le quali Puntoni si è complimentato per l’ottimo lavoro svolto e per la pazienza dimostrata.

Inoltre, il regista si è dimostrato entusiasta ed orgoglioso della splendida location scelta, perfettamente idonea alle scene del corto, e della calorosa accoglienza ricevuta dai nocesi.

Il cortometraggio sarà presentato all’imminente Festival di Berlino, ma probabilmente precedentemente sarà proiettato qui a Noci, per far apprezzare ai nocesi un lavoro al quale hanno preso parte e di cui essere orgogliosi.

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