Noci e la cultura dello scarto

NOCI – Nella sua recente enciclica “Laudato Si’” Papa Francesco ci mette in guardia dalle gravi conseguenze dell’inquinamento e da quella “cultura dello scarto” che sembra trasformare la Terra, “nostra casa, in un immenso deposito di immondizia”. Dinamiche che si possono contrastare adottando consumi diversi, basati sul riutilizzo, il riciclo, l’uso limitato di risorse non rinnovabili.

Con la risoluzione del contratto con la ditta Avvenire, il Comune di Noci potrà avviare il servizio porta a porta. Nell’attesa degli incontri di formazione ed informazione che dovrebbero seguire la stipula del nuovo contratto, sarebbe opportuno chiedersi se siamo a conoscenza almeno delle fondamentali regole di prevenzione nel rifiutare e di differenziazione del rifiuto prodotto.

Partiamo dal presupposto che il miglior rifiuto è quello che non viene proprio prodotto, continuiamo a considerare i rifiuti un problema anziché una risorsa (soprattutto energetica) e che in una società agricola come quella del dopoguerra non esisteva il problema del rifiuto perché con lo stesso creavi il concime per il terreno; dobbiamo constatare che in alcune nazioni vengono differenziati soltanto alcuni materiali considerati “nobili” come carta, vetro, latta o cartone perché la plastica, materiale quanto mai variegato, meriterebbe un capitolo a parte. Sappiamo che la plastica sporca sarebbe recuperabile se meglio conferita? Sappiamo orientarci nel modo del PE, PET e PVC? Sono tutti e tre varietà di plastica e per riconoscerle basterebbe leggere il numeretto riportato sotto l’oggetto in questione. La regola base è che si possono differenziare solo gli imballaggi, i flaconi ed i contenitori e  non gli oggetti di plastica in genere, ma attenzione che dal 1 Maggio 2012 ad esempio i bicchieri e piatti di plastica usa e getta possono essere anch’essi riciclati come plastica e non più buttati nella raccolta indifferenziata, come afferma il COREPLA (Consorzio Recupero Plastiche).

Occorre infine prestare molta attenzione allo smaltimento di elettrodomestici usati come televisori, frigoriferi o Computer che, sebbene abbiano una forte componente di plastica, NON possono essere trattati come PE, PET e PVC.

Se da un solo frigorifero rotto si possono recuperare 28 kg di ferro, 3 kg di alluminio e altrettanti di rame e altri metalli per un totale di quasi 40 kg di materie prime perfettamente riutilizzabili, moltiplicando queste cifre per tutti i frigoriferi abbandonati in fondo a una cantina, inutilizzati o semplicemente rotti, il totale di metalli ‘nobili’ e altri materiali ancora recuperabili sale vertiginosamente. Ciò vale anche per altri oggetti ed elettrodomestici di uso comune di cui le nostre case abbondano, come lavatrici, televisori, smartphone, tostapane, ventilatori, asciugacapelli, friggitrici e chi più ne ha più ne metta. Ma se oltre al riciclo delle materie prime, ricondizionassimo il vecchio apparecchio e lo rendessimo disponibile sul mercato ad un prezzo più basso? Questo si chiama demanufactoringi

Sarebbe auspicabile che ciascun cittadino nocese in questo nuovo 2016 venisse formato ed informato a monte, ossia prima ancora di produrre il rifiuto. E’ necessario che la raccolta differenziata e il prossimo porta a porta non si traduca in una raccolta a punti che premi chi ha prodotto più rifiuti, anche se sono stati differenziati correttamente. Bisognerebbe parlare di consumo consapevole prima ancora di raccolta differenziata, di educazione ad una sobrietà felice prima ancora di arrivare alla cultura dello scarto.

DANIELA FUSILLO – Presidente Associazione MurgiAmbiente di Noci (Ba)

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