Musica e divertimento: il mix vincente del “Ci pensiamo noi”

NOCI – L’associazione nocese “Il Talento nasce al Sud” non delude le aspettative e sabato 25 novembre mette in scena uno spettacolo che fa del riso la sua linfa vitale, dal titolo “Ci pensiamo noi”. Ci pensano loro, Vito Laforgia, Giovanni Locardo e Domenico Pizzarelli, insieme a un ricco parterre di artisti, a trasformare un sabato sera qualunque in una serata di divertimento ed allegria. Trascinati dalla solita routine, sempre di corsa e con un’agenda piena di appuntamenti non abbiamo più il modo, il tempo ed il motivo per ridere. E allora ci pensano loro, con gag, barzellette e travestimenti, il tutto accompagnato da tanta musica, interpretata da talenti nostrani. Ad intervallare i due tempi del simpatico spettacolo è un buon piatto di orecchiette per una serata, letteralmente, tutta da gustare.

Al Teatro Gabrieli ad aprire le danze, fuor di metafora, è Passito Bailante Dos con le bellissime coreografie delle sue ballerine, che passano poi il testimone alla voce superlativa di Graziana Intini e all’abile chitarra di Danilo Rea, capaci di trasportare il folto pubblico tra le note di grandi successi internazionali. Il trio Laforgia, Locardo e Pizzarelli tiene bene il palco, divertendo e divertendosi con gli spettatori.  Presentatori ma soprattutto autori dello spettacolo, hanno organizzato la serata in maniera impeccabile e non potevano certo farsi mancare un ospite d’eccezione di calibro. Per questo, al Gabrieli arriva Gianluca Ciardo, figlio d’arte, che ha calcato palcoscenici televisivi come quello del programma “Eccezionale veramente” su LA7 e che sabato propone ai nocesi i suoi riusciti monologhi. Ciardo diletta la sala raccontando spezzoni di vita quotidiana pugliese, dai primi incontri con l’amata alla conoscenza del padre, passando per l’educazione dei figlioletti.

Ma il mestiere del comico ce l’ha nel sangue anche Santino Talento, che fa sbellicare dalle risate con alcune simpatiche barzellette prima e poi indossando le vesti di un arabo, che con spassose battute riesce anche, fra le righe, a far riflettere su una tematica molto sentita quale è quella dell’immigrazione.  Perché, se la si sa usare bene, la risata può diventare anche un abile strumento per fare critica sociale e satira politica. E quest’ultima non è mancata, già anticipata dal curioso sottotitolo dello spettacolo “Ni siamo rovinati”. Ad offrire l’assist perfetto per la trattazione del tema è l’interessante scultura che arricchisce la semplice scenografia, firmata Donato Bene. Una scultura non complessa ma ricca di significati, in quanto vede ai piedi del tricolore una culla, emblema di un’auspicata rinascita, ed un estintore, come strumento simbolico con il quale spegnere l’attuale classe politica, indifferente ai reali problemi dei cittadini. In questa parentesi, che chiama in causa il primo cittadino senza mai abbandonare il riso, si passa poi il microfono all’ingegner Paolo Conforti, che sulla falsariga dell’opera sulla scena, si dice pronto ad impegnarsi, con i laboratori civici della “Noci Riparte”, per ascoltare tutti i bisogni della comunità nocese.

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E poi ancora risate, con un Pizzarelli nelle vesti di un divino astronomo, pronto a propinare un oroscopo spiritoso che apre scenari tanto divertenti quanto apocalittici per ciascuno dei 12 segni zodiacali. Tra uno sketch e l’altro, naturalmente, buona musica. Si passa dai talenti canori delle giovanissime Nicole Mastrovito e Rossella Nardulli, giunte al Gabrieli rispettivamente da Alberobello e Triggiano, a un momento strumentale con la bravissima violinista di Santeramo Federica Errico. Del resto l’obiettivo dell’associazione nocese è questo: offrire uno spazio di espressione ai giovani promettenti artisti del nostro territorio, in una cornice allegra e mai banale.

Il messaggio della serata si condensa nel momento finale perché, si sa, “dulcis in fundo”. Accompagnato da una delicata coreografia, Vito Laforgia propone una magistrale interpretazione di “Un mondo migliore”, un capolavoro firmato Vasco Rossi. Un testo denso di speranza, che è proprio ciò che rende liberi, ciò che consente di andare avanti quotidianamente e che permette ai giovani di disegnare il loro futuro ed inseguire i loro sogni, perché “sì, tutto è possibile perfino credere che possa esistere un mondo migliore”.

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