Motta e l’amore per Noci: “molte delle mie canzoni le ho scritte qui”

NOCI – Lo scorso venerdì 12 agosto Piazza Giovanni Paolo II si è gremita di gente per assistere al secondo appuntamento dell’ottava edizione del “BucobumFestival ‘16”, con un ospite d’eccezione che in questo 2016 ha rimesso tutto in gioco intraprendendo la carriera da solista, lasciando il gruppo musicale Criminal Jokers con il quale ha debuttato a soli vent’anni incidendo due dischi.

Si tratta proprio di Francesco Motta, uno dei più noti artisti italiani del momento, cantautore e polistrumentista livornese che dopo essere già stato ospite del BucoBum Festival nel 2011, ha ricalcato quest’anno il palco di Noci presentando, ai numerosi nocesi e forestieri accorsi per ascoltarlo, il suo primo album da solista “La fine dei vent’anni”, uscito il 18 marzo scorso e con il quale Motta segna l’inizio di una nuova prospettiva artistica e personale.

Il disco si compone di dieci brani, dei quali l’artista ha composto testi, musiche ed arrangiamenti: “Abbiamo vinto un’altra guerra”, “Del tempo che passa la felicità”, “La fine dei vent’anni”, canzone alla quale l’autore è molto affezionato, “Mio padre era un comunista”, “Prenditi quello che vuoi”, con cui l’artista ha debuttato la scorsa sera, “Prima o poi ci passerà”, “Roma Stasera”, “Se continuiamo a correre”, “Sei bella davvero” e “Una maternità”, attraverso i quali Motta invia chiari, autentici e potenti messaggi al pubblico, travolgendolo con la sua energia e spontaneità.

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Ai taccuini di LeggiNoci.it Francesco Motta racconta la sua passione per la musica e il suo forte legame con Noci.

Com’è nata la tua passione per la musica?

«E’ nata perché ho sempre avuto un pianoforte in casa e soprattutto perché i miei genitori la domenica mattina mettevano sempre il requiem di Mozart, poiché hanno sempre pensato che la musica è una cosa molto importante per la vita».

Cosa pensi di trasmettere al pubblico quando canti?

«Quando canto mi emoziono pensando alle parole, poiché è un processo autoreferenziale che laddove riesce arriva alle persone, però deve esserci una verità di base con la quale spero di riuscire a trasmettere le mie emozioni a chi mi ascolta».

Hai un preciso genere musicale o riesci a spaziare?

«Mi piacciono le cose che non mi riescono. Per esempio in questo disco la sfida è stata fare canzoni pop perché è una cosa che mi piace e mi appaga tantissimo, però in genere mi piace la musica quindi mi piace provare a fare tante cose».

Qual è il tuo rapporto speciale con Noci?

«Innanzitutto la mia ragazza è di Noci e molte delle mie canzoni le ho scritte qui, quindi questo posto mi è stato d’ispirazione».

Appuntamento al prossimo giovedì 18 agosto presso Largo Porta Nuova con Mai Stato Altrove, l’ultimo artista di questa edizione del festival delle canzoni del nostro tempo.

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