Montedoro, Bianco: “il 2015 è stato l’anno delle donne”

NOCI – Le festività sono un’ottima occasione per riunire la famiglia. Si è famiglia non solo quando si vive sotto uno stesso tetto, ma anche, o forse ancora di più, quando si condivide una passione. E così, come ogni anno, il 25 dicembre gli atleti della Montedoro Noci si sono incontrati per correre insieme e poi brindare nel parco in prossimità della Chiesa della Madonna della Croce. Abbiamo tirato le somme di questo 2015 che volge al termine con il presidente Stefano Bianco.

È stato indubbiamente un anno molto positivo: terzo posto Corripuglia 2015 e quinto posto nella Super Coppa Italiana. Se lo aspettava?

Sì, noi da quando esiste il Corripuglia entriamo sempre in premiazione, quindi il terzo posto era alla nostra portata. Mentre nel Campionato Italiano in passato abbiamo fatto anche meglio, ma il quinto posto è tutto sommato un risultato soddisfacente. La nota positiva di quest’anno è stata la squadra femminile: noi nel Corripuglia in una classifica combinata maschile e femminile siamo terzi, però se guardiamo le classifiche individuali in quella femminile abbiamo vinto il campionato, in quella maschile siamo terzi. Le ragazze hanno strameritato la vittoria.

Noi abbiamo avuto modo di seguirvi dall’esterno, vuole svelarci cosa c’è dietro le quinte? Quanto allenamento e di che tipo?

Il nostro è uno sport un po’ diverso dagli altri. Mentre nelle altre società vi sono principalmente ragazzi e ragazzini, da noi sono pochi i giovani ma è tutta gente di una certa età. Nonostante ciò abbiamo formato un bel gruppo, nel 2015 siamo iscritti in 123, sicuramente nel 2016 saremo ancora di più. Abbiamo atleti anche di valenza nazionale. Ogni anno organizziamo uno degli appuntamenti più frequentati in Puglia (nel 2014 record regionale di iscritti con oltre 2.000 partecipanti), lo “Spaccanoci”: nel 2016 sarà il 6 marzo e in questa data apriremo noi il campionato Corripuglia. A tal proposito ricordo che è ben accetto il supporto di sponsor. In questo periodo ci sono gare secondarie e siamo in campagna acquisti, stiamo prendendo nuovi iscritti tra cui qualcuno molto bravo ma non disdegniamo di iscrivere anche gente normale che si sta avvicinando ora allo sport.

In quest’anno quale reputa sia stata la più grande vittoria e quale la più dura sconfitta?

Dura sconfitta nessuna. Forse il terzo posto al Campionato Italiano di montagna è stato un risultato gratificante. Però abbiamo anche vinto parecchie gare del Corripuglia e quindi la stagione è positiva.

E quali sono le ragioni di questo successo che si ripetono ogni anno?

La ragione principale è la grande forza di volontà. Noi siamo 123 ma mi piace considerarci come un gruppo di amici. Non è una squadra intesa come tale nello sport, siamo tanti amici che la domenica corriamo e che durante la gara siamo tutti nemici anche tra di noi, vogliamo batterci, vogliamo battere anche il migliore amico. Ma un centimetro dopo l’arrivo ci si abbraccia e si va a bere qualcosa insieme. Da noi difficilmente si litiga, come purtroppo avviene in altri sport più blasonati. Siamo una grande famiglia.

È uno sport, forse, poco conosciuto. Non parlo con numeri alla mano, ma se penso alle grandi testate giornalistiche o alle nostre televisioni, a livello nazionale, viene affidato un posto privilegiato al calcio, come se ci fosse una sorta di gerarchia tra gli sport. Perché secondo lei? Perchè probabilmente due bambini su tre aspirano a diventare calciatori e non maratoneti?

Più che i bambini i genitori sperano di avere in casa dei piccoli Maradona. Piace fin da bambini, piaceva anche a me, correre dietro ad un pallone. Poi ci si è messa di mezzo anche la televisione: girano nel calcio e in qualche altro sport tanti soldi e di conseguenza uno prova a tentare qui la fortuna. L’atletica leggera è uno sport minore. E anche per questo noi siamo diversi, perché mentre negli altri sport gli atleti vengono pagati, chi si iscrive alla Montedoro deve pagare una piccola quota annuale.

Quali invece i privilegi di questo sport?

Difficile da spiegare. Noi abbiamo un giovanotto di 80 anni che corre tutti i giorni, due anni fa è stato anche Campione Italiano nella sua categoria e lui non saprebbe vivere senza correre, anche perché fa bene. Lo ricordano i medici: bisogna fare movimento. Qui è sufficiente aver fiato e il “motore” a posto, del resto mentre negli altri sport servono dei compagni, ad esempio almeno uno per il tennis, da noi puoi correre solo o in compagnia di mille persone, puoi fermarti quando vuoi, cosa che negli altri sport di squadra non è possibile.

Gli obiettivi e i progetti per il 2016 che è alle porte?

Gli obiettivi sono quelli di migliorare sia il quinto posto a livello nazionale che mantenere il terzo posto. Paradossalmente abbiamo più chances a livello nazionale, che a livello regionale. Perché è una classifica diversa quella dei campionati italiani: ti puoi iscrivere anche con 100 atleti, però in classifica entrano solo i migliori 10. E noi 10 bravi li abbiamo. Nel ragionale fanno punteggio tutti e ci sono molti squadroni più forti di noi. Mantenere il terzo posto sarà difficile. Inoltre sta partendo un nuovo progetto: ci siamo proposti di avvicinare allo sport il gruppo di ragazzi immigrati che è a Noci. Mentre noi paghiamo una quota di iscrizione, loro non pagherebbero niente: l’obiettivo è solo quello di socializzare.

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