Mons. Favale per la prima volta nella Chiesa di Santa Chiara

NOCI – Con l’avvicinarsi della Settimana Santa anche Noci si prepara alla Pasqua attraverso gli eventi organizzati dal Comitato della Processione dei Misteri. A fare da apripista, lo scorso 4 aprile, è stata la messa celebrata da Mons. Giuseppe Favale all’interno della Chiesa di Santa Chiara alla presenza dei fedeli, tra cui alcuni portatori e portatrici delle 12 statue della Processione dei Misteri.

Quella del 2017 è la prima messa celebrata nella Chiesa di Santa Chiara dal nuovo vescovo della diocesi di Conversano-Monopoli, il quale ha vissuto come una novità l’organizzazione della processione dedicata ai Misteri di Cristo nella giornata dedicata alle Palme. Per Noci, infatti, la processione si rifà ad «un’antica ma anche recente tradizione» come ha avuto modo di spiegare l’arciprete don Peppino Cito. «Antica per quanto riguarda le statue della processione, recente per la collocazione della Domenica delle Palme, per non farla coincidere il Venerdì Santo con le azioni liturgiche».

La presenza del Vescovo all’interno di tale celebrazione «è sempre stata pensata come contributo ideologico alla riflessione che il Comitato della Processione dei Misteri vuol fare» ha continuato l’arciprete. «Nel passato Mons. Padovano preparava solo una meditazione, ma da qualche anno è stata unita la riflessione alla celebrazione eucaristica».

Inoltre, quest’anno i portatori e le portatrici, oltre a prendere parte alla processione delle Palme, hanno partecipato ogni settimana di Quaresima a delle lectio divine tenutesi ogni mercoledì nella Chiesa Madre. Oggetto delle lectio sono state alcune statue dei Misteri, le quali hanno portato i partecipanti a dei momenti di riflessione attraverso la lettura dei Vangeli.

Tanti, quindi, gli eventi e gli incontri nel nostro paese in attesa della Pasqua. Il ricco calendario della Processione dei Misteri continua sabato 8 aprile con la seconda edizione del Concerto della Passione a cura della Banda Cittadina “Santa Cecilia – Giuseppe Sgobba”.

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