Le strisce della discordia

C’era una volta un paese felice, dove i cittadini vivevano e lavoravano nel centro storico e fuori da esso. Poi, dopo decenni di serenità, la politica iniziò a parlare di “centro storico” e la maledizione, che per secoli aveva dormito, venne bruscamente risvegliata. Per il fastidio procuratole, essa inizio a rendere dura la vita del centro storico. I negozianti iniziarono a chiedere battenti ed abbandonarlo. Purtroppo, ogni cinque anni, la politica continuò a parlare di centro storico, finché mise delle telecamere con una scritta moderna ZTL. Che non significava Zero Trimoni Liberi, ma bensì cose diverse, tipo che i residenti del centro storico dovevano andare a parcheggiare lontano, nelle strisce gialle che la politica aveva disegnato fuori dall’Extramurale.

Altra maledizione. Cittadini contro cittadini. Chi aveva un parcheggio ora non ce l’aveva più. Quelli del centro dovettero andare a parcheggiare altrove. E quelli di altrove dovettero scasare e andare altrove di altrove, sempre più altrove, sempre più lontano. C’era pure chi chiedeva la rivoluzione. Chi recriminava, chi litiga su una nuova piazza, piazza social. La maledizione a quel punto se la rideva, i cittadini e i commercianti “prendendevano sberle”.

Come in tutte le storie, c’è un lieto fine. Le strisce gialle vennero un giorno cancellate e ai cittadini del centro storico venne dato un pass per parcheggiare a pochi passi da casa, sulle strisce blu dell’estramurale. La politica si ritirò per sempre e la maledizione del centro storico ricadde in un sonno profondo. E tutti vissero felici e contenti.

Ma quel paese non è Noci.
E le strisce blu non erano targate.
Satiricamente.
Buon parcheggio a tutti.

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