“L’altra linea della vita”, Cuttica e il mondo oltre la malattia

NOCI – Raccontare e descrivere in maniera autobiografica una storia di malessere fisico non deve essere cosa facile, ma per molti si è trattato di superare uno stato debilitativo che non lede solo il corpo ma anche lo spirito. È quello che è successo a Roberta Cuttica che a Noci ha presentato il suo romanzo d’esordio “L’altra linea della vita” edito da Mondadori.

Ospite dell’associazione culturale Petra nell’ambito dei “Lunedì letterari”, la scrittrice ha dialogato con Aurora De Falco per catapultare gli ospiti nell’atmosfera del romanzo. “Leon ha sedici anni, una bella famiglia e tutta la vita davanti, – si legge nella presentazione del libro – ma sta per perdere la persona cui tiene di più al mondo, Sylvia, la sua migliore amica, minata da una grave malattia. Prima di andarsene, la ragazza gli regalerà un diario fitto di parole preziose, che lo guideranno in un viaggio disseminato di incontri sospesi fra realtà e magia. Comincia così per Leon un’avventura senza respiro, dove un ruolo sorprendente e fondamentale sarà giocato dal diario ricevuto in dono. Un viaggio rocambolesco, in cui il ragazzo si imbatterà in una selva di personaggi indimenticabili e dovrà decidere a ogni passo se seguire la strada principale, la più battuta, oppure un altro percorso, costellato di ispirazioni ineffabili e decisioni temerarie in grado di cambiare la sua vita per sempre”.

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«Una delle protagoniste del libro è il mio alter ego e si chiama Shadia Sparkle – racconta la scrittrice al pubblico nocese – la sua storia è la mia vera storia di vita raccontata attraverso gli episodi che più ne hanno definito il percorso sia dal punto di vista personale che professionale. Come il periodo liceale caratterizzato dall’aver indossato per 7 anni un bustino per combattere una forma accentuata di scogliosi».

Descrive il suo “L’altra linea della vita” come un avvincente romanzo di formazione in cui due storie parallele s’intrecciano trasformando l’avventura di Leon in un viaggio di autoconoscenza e crescita interiore. E forse proprio nella scrittura Cuttica ha trovato il modo di svestirsi della negatività legata alla malattia per rigenerarsi e diventare una manager di successo nell’ambito del coaching e mamma di un bambino.

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