La nascita della Contrada del Carmine e della Chiesa del Carmine a Noci

Noci è nota per la sua storia ricca di tradizioni e di luoghi di culto. Uno di questi luoghi è la Contrada del Carmine e la sua chiesa omonima, un simbolo importante della comunità nocese. In questo articolo esploreremo la nascita di questa Contrada e la storia della Chiesa del Carmine, che ne è il centro spirituale.

La Contrada del Carmine nasce a Noci nel XVII secolo, epoca in cui la città era ancora in fase di sviluppo. La sua fondazione è strettamente legata all’arrivo dell’Ordine del Monte Carmelo, i quali si riunivano nella Chiesa di San Nicolò fino al 1612 (poi detta di santa Chiara, fondata nel 1480), quando il Vescovo concede alla Confraternita del SS. Sacramento proprio la Chiesa di San Nicolò. Cosicché i confraterni del Monte Carmelo, attratti dalla bellezza e dalla pace del luogo di Porta Mottola decisero di costruire nel 1619 una chiesa dedicata alla Vergine Maria del Monte Carmelo.

La Chiesa del Carmine non è solo un luogo di culto dove si venera la Madonna del Carmine, ma anche un simbolo di identità e di venerazione per ulteriori Santi. Nel corso dei secoli, infatti, i devoti hanno fatto edificare all’interno della Chiesa degli altari dedicati al Rosario, a Santa Lucia, a San Francesco Saverio ed a Sant’Antonio (tutt’oggi omaggiato).

Dopo una breve crisi di partecipazione alla Confraternita del Monte del Carmelo, dismettendo la Regola Spirituale, nel 1736 il gesuita Padre Raffaele Manca si presta a farla rinascere e nel 1776 costruisce una selciata di collegamento con il centro dell’abitato e con la maggiore chiesa.

La Contrada del Carmine e la Chiesa omonima sono entità che rappresentano profondamente l’identità e la storia di Noci. La fondazione della Contrada e la costruzione della Chiesa del Carmine sono avvenimenti significativi che hanno lasciato un’impronta indelebile sulla cultura di Noci. Oggi, questi luoghi continuano a svolgere un ruolo centrale nella vita della comunità locale, celebrando tradizioni secolari e servendo come punti di riferimento spirituali. Tutti i cenni storici sono tratti da il “Museo della Strada” scritto e raccontato dallo storico nocese Pasquale Gentile.

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