La biodiversità a Noci

NOCI – La primavera ormai prossima, sebbene quest’anno sembra che non ci sia stato per nulla l’inverno, ci induce ad una riflessione: passeggiando nei prati e nei campi di Noci è già possibile ammirare l’enorme scrigno di biodiversità già nel pieno del suo splendore!

Ma che cosa è la Biodiversità?
La Biodiversità è la varietà degli esseri viventi che popolano un determinato territorio, e si misura a livello di geni, di specie, di popolazioni e di ecosistemi. Una varietà incredibile di organismi, esseri piccolissimi, piante, animali ed ecosistemi tutti legati l’uno all’altro, tutti indispensabili.
Anche noi facciamo parte della biodiversità e sfruttiamo i servizi che ci offre: grazie alla biodiversità la Natura è in grado di fornirci cibo, acqua, energia e risorse per la nostra vita quotidiana.
Batteri, farfalle, insetti, papaveri e orchidee sono solo alcuni dei componenti della biodiversità della Terra, l’immensa varietà delle forme viventi che rende il nostro pianeta unico.
Alcuni ambienti sono particolarmente ricchi di biodiversità: le barriere coralline, le foreste tropicali e gli estuari dei fiumi ospitano circa la metà degli essere viventi del Pianeta, anche se ricoprono solo il 6% della superficie terrestre.

Il territorio di Noci è caratterizzato da una notevole eterogeneità paesaggistica e da una massiccia antropizzazione delle sue zone rurali. Nel corso degli anni il paesaggio e la biodiversità autoctona si sono modificati in seguito all’azione dell’uomo, determinando una omologazione nel paesaggio e segnando una perdita delle peculiarietà ambientali in termini di flora e fauna.
Il risultato è oggi il frutto di uno sviluppo dell’agricoltura a scapito della continuità degli habitat naturali con una contestuale riduzione del patrimonio naturale in termini di flora e fauna a cui bisogna aggiungere le conseguenze della intensa attività zootecnica.

Noci presenta il vantaggio di condividere l’Oasi di Barsento classificata come area protetta regionale ed istituita a seguito della emanazione della Legge n.19 del 24 luglio 1997.

Nell’Oasi di Barsento, così come in alcune zone rurali nocesi (particolarmente lontane dalle fonti di inquinamento urbano e/o delle strade), è possibile ritrovare, a partire da marzo e proseguendo nei mesi primaverili, un magico esempio di flora murgese che racchiude anche diverse specie di ochidee selvatiche. Quanti di noi conoscono u “Pizzicuerne”? Ossia il fiore edibile particolarmente apprezzato dai nostri nonni che lo raccoglievano per gustarlo come primo frutto dell’imminente primavera? Quanti conoscono invece la “genzianella della Murgia” che non ha nulla da invidiare alla sua lontana cugina la “Stella alpina”?

Oggi possiamo ancora ammirarli nei nostri campi e nei nostri boschi, ma per quanto tempo ancora? Entrambe le specie botaniche citate risentono moltissimo dell’inquinamento atmosferico e dei danni subiti in via tangente dall’uso dei fertilizzanti e diserbanti nei campi attigui.
La biodiversità garantisce la sopravvivenza della vita sulla Terra. L’uomo non ha il diritto di estinguere specie viventi. Invece ha il dovere di preservare l’ambiente e le risorse della Terra per le generazioni future.

Preserviamo la nostra biodiversità! Un appello ai coltivatori e ai dilettanti che si cimentano con le colture: i principi fertilizzanti di cui le piante hanno bisogno per il loro sviluppo si trovano generalmente in tutti i suoli, sebbene in percentuali estremamente variabili, perciò usiamo il meno possibile concimi e fertilizzanti chimici per salvare la nostra salute e la nostra Biodiversità.

 

DANIELA FUSILLO – Presidente Associazione MurgiAmbiente di Noci (Ba)

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