Il Segretario PD Noci: “Temo l’incompetenza ed il presappochismo di questa destra”

Segretario del Partito Democratico Noci, dott. Vito Plantone, dopo quattro anni e mezzo la legislatura è terminata anticipatamente a causa del mancato appoggio al Governo Draghi del Movimento 5 Stelle e di una parte del centrodestra. Dunque, le prossime elezioni del 25 Settembre ridaranno la parola agli elettori. Che elezioni saranno? Che significato avranno?
Io spero siano elezioni in cui vengano puniti i partiti che hanno determinato la fine anticipata del Governo Draghi. Trovo paradossale che in questi giorni Salvini & co. chiedano un “armistizio” per affrontare la crisi del gas ed il caro bollette. Quell’armistizio, tanto invocato oggi, si chiamava Governo Draghi. Prima dell’estate però, invece, di pensare alle famiglie e alle imprese Lega, Forza Italia e M5S, pur sapendo della situazione di instabilità in cui eravamo e senza un reale motivo, hanno pensato bene di staccare la spina per anticipare di qualche mese le elezioni. Ecco, se devo scegliere un significato da attribuire a queste elezioni, spero che gli elettori impartiscano una lezione di serietà ad una certa classe politica.

Qual è la proposta programmatica del Partito Democratico? Perché gli elettori dovrebbero accordare la preferenza?
La proposta del PD è molto vasta, ma bene strutturata su tre assi portanti: sviluppo sostenibile e transizione ecologica e digitale; lavoro, conoscenza e giustizia sociale; diritti e cittadinanza.
A me sembra una proposta seria e bilanciata. Non si parla solo di economia (sebbene questo argomento sia centrale in questa fase storica), ma mette al centro l’uomo in tutte le sue espressioni. La battaglia dei diritti è sempre, infatti, troppo poco valorizzata nel dibattito pubblico. Sembra sempre che non ci sia tempo per parlarne, ed invece penso che la politica debba occuparsi di questo. Quelle poche volte in cui si parla di diritti, poi, il dibattito si orienta soltanto sul tema immigrazione. Credo sia un grosso errore.
C’è un tema poco sviluppato, invece, che è quello della “cittadinanza” riassunto nel programma del PD in un “Noi crediamo che non esistano, che non debbano esistere storie e destini già scritti” (!!). Questa frase è rivolta alle donne che debbono rinunciare alla propria carriera per la famiglia, ai giovani del Sud troppo spesso costretti ad emigrare per trovare una propria realizzazione professionale, alle tante persone che vivono situazioni di abbandono ed emarginazione e troppo spesso diventano “invisibili” agli occhi delle istituzioni.
C’è anche una frase di Giovanni Falcone richiamata nel programma del PD che rafforza questi concetti: quando gli chiesero cosa pensasse dell’impiego dell’esercito in Sicilia contro la mafia, lui rispose “certo che voglio l’esercito, voglio un esercito di insegnanti perché la mafia teme la cultura.”
Ecco, di tutto questo è composto il programma della sinistra italiana e per questo gli elettori dovrebbero con convinzione sostenere questo progetto nazionale. Se poi, dall’altra parte, l’Ungheria di Orbàn diventa modello sociale, allora non credo si debbano avere grossi dubbi.

Quali sono i timori degli italiani? Quali sono le risposte immediate che si aspettano dalla politica?
Beh, mi sembra molto chiaro che il principale timore oggi sia il caro bollette e l’inflazione. Su questo il Governo Draghi ha lavorato bene con il decreto sul caro energia e la tassazione degli extra-profitti, con la riduzione della dipendenza dell’Italia dal gas Russo scesa in pochi mesi dal 40 a circa il 20%, con l’aumento degli stoccaggi di gas in estate per affrontare con più serenità l’inverno. È sufficiente guardare alle grosse difficoltà della Germania di questi mesi per rendersi conto del positivo lavoro fatto da Draghi. Questo lavoro doveva trovare il suo completamento con l’approvazione in ambito europeo del tetto al prezzo del gas proposto dal nostro Governo, ma alcuni “buon temponi” hanno pensato bene, come già detto, di sterilizzare la forza politica di quel Governo per poi invocarne oggi l’intervento d’urgenza. Salvini sembra spesso la cicala che balla e canta mentre la formica si affatica a fare provviste per l’inverno. Attenzione però, questo inverno al freddo poi rischiamo di finirci tutti.

Qual è il rapporto tra classe politica e popolo? Quali distanze bisogna colmare?
Se devo essere onesto, penso che il rapporto tra classe politica e popolo sia ormai profondamente lacerato. Bisogna colmare molte distanze, da entrambe le parti però. Come spesso accade nelle relazioni tra persone si riescono a colmare le distanze se entrambe le parti si vengono incontro. È indubbio che la politica debba essere più attenta alle reali esigenze della popolazione, ma è vero anche il contrario. Ovvero, molto spesso noi elettori ci facciamo distrarre da mirabolanti proposte da pifferaio magico e ci lasciamo sedurre da soluzioni facili e falsamente risolutive. E così accade che in campagna elettorale la politica (una parte) offra “dentiere gratis per tutti”. Ecco, questa è la negazione della politica e della democrazia, che richiede invece serietà e partecipazione. Servirebbe una profonda riforma del sistema politico, che riporti tanta gente seria e preparata ad impegnarsi in prima persona, per offrire agli elettori qualità ed impegno. Servirebbe poi attenzione da parte degli elettori, perché la democrazia sopravvive se diamo la giusta importanza all’esercizio del nostro diritto di voto.

Cosa teme dagli schieramenti politici avversari? Se vince l’avversario cosa succede?
Il nulla. Il mio timore più grosso è il “nulla”. La incapacità della destra di governare questo Paese è stata dimostrata in varie occasioni.
L’ultimo governo Berlusconi ci aveva resi lo zimbello europeo ed incapaci di rifinanziare il nostro debito pubblico. Salvini ha governato con Conte e l’unico risultato a lui ascrivibile è “Quota 100”, dimostratosi un autentico fallimento. Tant’è vero che neanche lo ripropone.
La Meloni, poi, non ha alcuna esperienza di governo se non come ministro della gioventù nel fallimentare governo Berlusconi.
E poi, veramente vogliamo farci governare da chi ha girato i palchi della estrema destra di mezza Europa con discorsi reazionari pieni odio ed intolleranza?! Attenzione che non stiamo parlando del ritorno dei moderati del centro destra berlusconiano al governo. Tant’è che anche Salvini e Berlusconi le contestano la premiership.
Ecco, temo l’incompetenza ed il presappochismo di questa destra. Capace di proporre ricette faraoniche come la flat tax, che però finirebbero per penalizzare le classi meno abbienti a favore della minoranza più ricca del paese, e (ancora una volta) il meridione a favore delle regioni del Nord Italia con redditi più alti. Tutte cose che vanno nel senso opposto rispetto a quello che realmente andrebbe fatto per il rilancio economico.
Per non parlare poi di quanto importanti siano i prossimi anni per investire nel modo corretto tutti i fondi del PNRR, che potrebbero rappresentare innovazione, sviluppo e lavoro per molti molti italiani.

Un ultimo messaggio agli elettori?
Come ultimo messaggio non posso che invitare gli elettori a votare per il PD per le ragioni esposte. Aggiungerei, però, che vi invito a votare anche per due persone straordinariamente capaci e competenti. Nel nostro collegio alla Camera sono candidati, infatti, il Sindaco Domenico Nisi all’uninominale e l’On. Ubaldo Pagano al plurinominale. Non nascondo la profonda amicizia che mi lega ad entrambi. Credo che i cittadini abbiano la straordinaria opportunità di votare due persone che in questi anni hanno dimostrato capacità politiche ed amministrative, il primo governando con importanti risultati la nostra Noci e l’altro distinguendosi come capogruppo del PD nella V Commissione permanente Bilancio e Tesoro. Sono due risorse che potrebbero rappresentare al meglio gli interessi dei nostri territori.
Al di là quindi degli schieramenti politici, bisognerebbe avere il coraggio di votare per la qualità e la competenza, cercando di stravolgere paradigmi già precostituiti. Poi, con tutto il rispetto, in questo Collegio il centro-destra schiera un leghista come candidato alla Camera. Parafrasando un vecchio adagio “non vorremo mica morire tutti leghisti, o no!?”

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