Il Gruppo Fusillo nelle operazioni “opache” della Popolare di Vicenza

NOCI – Spunta anche il Gruppo Fusillo di Noci nella vicenda che sta interessando in questi giorni la Banca Popolare di Vicenza, sotto i riflettori della locale procura della repubblica per operazioni poco chiare. Si parte dalle ipotesi di reato di ostacolo alla vigilanza e falsa rappresentazione ai quali si sono aggiunte l’associazione a delinquere e il falso in bilancio. Reati che aggraverebbero la posizione degli attuali sei indagati, tre consiglieri e tre manager, tra cui l’ex presidente Giovanni Zonin e l’ex dg Samuele Sorato.

Secondo fonti giornalistiche del territorio veneto a seguito di una perquisizione delle fiamme gialle a settembre scorso fu sequestrato materiale ritenuto “rilevante” ai fini investigativi. Sotto la lente d’ingrandimento finiscono perciò operazioni riguardanti in particolar modo i cosiddetti “finanziamenti baciati”: una sorta di trucco contabile che permette di simulare l’ingresso di risorse fresche, mentre in realtà si tratta degli stessi soldi che escono e rientrano dalle casse delle banche. Sarebbero emersi così anche finanziamenti “opachi” a gruppi industriali e sottoscrizioni a bond che la procura di Vicenza sta valutando. Da “la Repubblica” si apprende che queste operazioni abbiano coinvolto i gruppi Marchini (afferente al candidato sindaco di Roma) e quelli pugliesi dei Degennaro e Fusillo.

Il tutto sarebbe partito da un maxi investimento da 350milioni di euro finito su un conto in Lussemburgo di cui una quota parte sarebbe servita a ricomprare le azioni della stessa banca, le altre suddivise ai tre gruppi: 30 milioni al Gruppo Marchini, 50 milioni a Fusillo, 22 milioni a Degennaro. «I fondi sono stati amministrati con opacità» è stato il commento rilasciato dal procuratore capo di Vicenza, Antonino Cappelleri che sta seguendo l’indagine. A scoprire la vicenda sarebbe stato invece l’ex ad della banca di Vicenza, Francesco Iorio che ha deciso di denunciare il tutto in procura con un esposto (pubblicato dal Sole 24 Ore il 24 febbraio).

È da specificare che al momento nessuno, dirigenza e dipendenti, delle aziende pugliesi sono coinvolti nel filone giudiziario, ma la procura sta lavorando per fare chiarezza sulle “operazioni lussemburghesi”. Nel frattempo la Banca Popolare di Vicenza prepara l’assemblea dei soci per sabato 5 marzo prossimo, un appuntamento nel corso del quale l’attuale management chiederà di dare il via libera all’aumento di capitale da un miliardo e mezzo di euro e avviare il processo di quotazione a Piazza Affari. L’aumento di capitale e la quotazione, ha specificato la banca, sono entrambi subordinati all’approvazione da parte dell’assemblea dei soci.

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