Il Bosco della Paura

NOCI – A circa 3 chilometri dall’abitato, proseguendo sulla via vecchia di Putignano, c’è un piccolo bosco che col tempo si è aggiudicato una fama sinistra perché sede di eventi paranormali. La gente dell’epoca, molto scaltra e saggia, decise di rinominare quel luogo nefasto, assegnandogli il titolo di «Bosco della Paura». Quali leggende e avvenimenti prodigiosi caratterizzano quel luogo che ancora oggi, con i suoi racconti, fa accapponare la pelle?

LA LEGGENDA. Si narra «di una bambina che, con i sui genitori, abitava in una casa situata all’interno del bosco. Un giorno, la bambina, morì schiacciata dal cancello e da quel momento la sua anima vaga ininterrottamente all’interno del bosco. Ogni giorno infatti, dopo la mezzanotte, il suo spirito si presenta al cospetto di tutti coloro mettono vi piede, entrando nel suo territorio». Questa è solo una delle tante versioni della fantomatica leggenda. Infatti alcuni indicano l’orario preciso, «tra le due e le tre di notte», altri specificano la presenza «di due luci rosse che si vedono in lontananza», altri sembrano aver sentito «il grido di sofferenza della bambina». A questa si aggiungono le varie storie su misteriosi furti a discapito di coppiette che lì si appartavano, o la presenza, sempre nelle vicinanze del bosco, di un’abitazione dove venivano effettuati riti di magia nera, unitamente ad altri tipi di racconti che i ragazzini si tramandavano per incutere terrore.

LE SUPPOSIZIONI. Essendo una storia tramandata oralmente, oggi è difficile trovare tracce per stabilire una data precisa sulla sua diffusione. Molto probabilmente la si può collocare agli inizi del 1980, quando la strada è resa inaccessibile. Infatti oggi la strada risulta bloccata da una sbarra e da alcuni massi che ne impediscono il passaggio. Forse, per spiegare tale divieto, negli anni ’90 è stata creata una storia ad hoc con gli ingredienti delle più classiche horror story: un fantasma, le urla, delle luci e una bambina. Molto più probabilmente, invece, la strada è stata bloccata al traffico perché, proprio negli anni ’70, è stata costruita una delle più grandi infrastrutture urbanistiche del nostro territorio che ha permesso una maggiore viabilità tra il comune di Noci e i comuni vicini: la circonvallazione.

LA REALTÀ. Il bosco appartiene all’area del complesso di San Michele in Monte Laureto, conosciuto da molti anche con il nome di «Sanatorio». Infatti negli anni, la struttura è stata la sede di uno dei più importanti Sanatori climatici del Mezzogiorno, oltre che la sede dell’omonima grotta che ospita il culto di San Michele Arcangelo. Inoltre, nel bosco sono presenti percorsi per mountain bike, ben visibili durante la corsa giornaliera dei treni tra Noci e Putignano.

Nonostante l’area è parte integrante del comune di Putignano, alcuni nocesi sono a conoscenza delle storie che lo caratterizzano. Sicuramente tante e diverse, più o meno paurose, ma che comunque riescono a strappare un brivido di terrore ai più fifoni. Questa, così come altre, arricchisce il vasto repertorio di storie paurose, da raccontare agli amici nella notte di Halloween.

L’immagine di copertina è stata modificata graficamente. O forse no.

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