GAL: programmazione o “stucchi veneziani”?

NOCI – Verità, utilizzo ponderato dei fondi di finanziamento, distribuzione e controlli sul reale utilizzo dei fondi assegnati. È quello che chiedono gli stakeholder invitati a partecipare al convegno Fatti sentire, organizzato dal GAL (Gruppo d’Azione Locale) “Terra dei trulli e di Barsento” e svoltosi mercoledì pomeriggio nell’aula consiliare di Noci.

I referenti del GAL giunti nel paese dei tre campanili per incontrare la cittadinanza ed i “portatori d’interesse” in vista della programmazione 2014-2020 ne sono usciti abbastanza malconci dall’incontro, in quanto gli stessi soggetti interessati invece che produrre proposte ed idee per la programmazione futura, hanno colto la palla al balzo per criticare l’operato fin qui svolto dal GAL in terra di Noci. «Dobbiamo imparare ad utilizzare meglio i fondi assegnati – dice Annalisa Fauzzi referente di Noci My Destnation – perché mi è capitato di vedere all’interno degli agriturismi del territorio stucchi veneziani che cozzano con la naturale architettura rurale della nostra terra. Tranne che per Barsento, Noci ha visto la partecipazione del GAL solo per alcune manifestazioni e per il “museo dei ragazzi” che può diventare una risorsa per l’intero territorio e dare qualche posto di lavoro. Ma c’è bisogno di innovazione. Creare un brand che raggruppi tutte le realtà afferenti alla stessa tipologia di attività e farle dialogare tra loro. Per questo penso che bisogna anche cambiare il metodo di gestione dei fondi per il bene di tutti: sarà pure banale ma secondo me è essenziale».

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Dello stesso avviso è anche l’ex presidente dell’associazione Terre delle Noci arch. Franco Tinelli il quale ha parlato della valorizzazione delle masserie e dell’architettura rurale che sono «il fiore all’occhiello» del turismo rurale di Noci. «Quanti posti letto ci sono nel territorio compreso del GAL? Penso che nessuno di voi sappia rispondere» è la provocazione lanciata dall’arch Gianni Palattella. «Questo per dire – prosegue – che bisogna studiare il territorio prima di parlare di programmazione. Il mio consiglio è quello di osservare il comportamento del consumatore medio così da inserirlo in un “pacchetto di esperienze” da consegnare al turista quando viene a trovarci. Avete mai misurato l’attrattività di questo territorio? Quali sono i suoi punti di forza, quali quelli di debolezza?» Si sgancia un po’ dal bombardamento chiarificatore degli stakeholder, il consigliere comunale del MPS Francesco Recchia che ha invece proposto al GAL di prendere in considerazione una proposta che, sull’onda del Locus Festival di Locorotondo, abbracci musica, masserie ed enogastronomia, per rilanciare e brandizzare il territorio dei trulli. In tutto ciò stride il silenzio del referente nocese Pietro Mezzapesa, presente all’incontro ma rimasto in silenzio per tutto il tempo.

Quasi a nulla sono servite le risposte del presidente del GAL Stefano Genco, di Bendetto Deserio, del coordinatore  Matteo Antonicelli, e di Raffaele Santoro che si è sforzato di far comprendere le opportunità lanciate dalla misura 19.2 dei fondi PSR Puglia per sviluppare il programma di sviluppo rurale attraverso strategie applicate dai GAL recependo finanziamenti per lo sviluppo che si intendono partecipate. Il GAL “Terra dei trulli e di Barsento” potrebbe attingere circa 8 dei 140 milioni di euro messi a disposizione e, con il suo tour tra i comuni afferenti, sta cercando di sviluppare la propria strategia di sviluppo locale. Ma a quanto pare se non cambierà registro nella gestione e nella distribuzione dei fondi difficilmente potrà chiedere il contributo degli stakeholder nocesi.

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