Ferrovie Sud-Est: quando la puntualità non è di casa

NOCI – Serpeggia il dubbio che il poeta Leopardi abbia composto “L’infinito” aspettando un treno delle Ferrovie Sud-Est. Ipotesi controversa in quanto non vi è dolcezza nel mare di rabbia in cui naufragano gli effettivi viaggiatori. Ed ipotesi ironica che denuncia un problema tanto grave quanto urgente: l’attesa iperbolicamente infinita di treni mai puntuali. Non è una novità, sia chiaro. Eppure in passato si trattava di pochi minuti di discrimine tra l’orario in tabellone e quello effettivo, oltre al fatto che ad essere maggiormente poco puntuali risultavano essere le corse dell’ultima parte della giornata le quali accumulavano, secondo un sistema più o meno logico, i minuti di ritardo. Mentre il prezzo del biglietto è aumentato, il servizio è progressivamente peggiorato: nel migliore dei casi si attende 10 minuti, nel peggiore anche 45.

Del resto non più soltanto nelle corse di tarda giornata: i treni non sono ormai puntuali neppure all’alba.
Venerdì 4 marzo in stazione a Noci alle ore 6.40 del mattino, in attesa del treno diretto delle 6.44 per Bari (dove sarebbe dovuto giungere alle 7.42 ma i cui viaggiatori hanno raggiunto la stazione di Bari centrale alle 8.10 circa) abbiamo raccolto alcune testimonianze sugli enormi disagi creati. La signora M.D.C. spiega la paradossale costrizione, valida per molti, ad impostare la sveglia all’alba poiché i treni successivi le garantirebbero di arrivare in tempo a lavoro solo sulla carta, ma non nella realtà: “Lavoro in uno studio legale a Bari e quotidianamente sopporto dei danni a livello di lavoro. Ho cambiato diverse fasce orarie per poter essere presente in studio alla giusta ora, ma a causa dei ritardi della Sud-Est ho avuto sempre problemi seri, fino a decidere di prendere il treno a quest’ora. È stata l’unica soluzione, creando così problemi alla mia famiglia”.

Non è più semplice la situazione per gli studenti universitari che giungono a lezioni ormai iniziate e ancor più per gli studenti delle scuole superiori, nelle quali vige un regolamento che va rispettato partendo dagli orari di inizio delle lezioni e arrivando al numero massimo di ore di assenza consentite in un anno. A tal proposito la studentessa C.A. dichiara: “Noi frequentiamo un professionale a Bari e pur prendendo questo treno che dovrebbe fermare a Bari Sud-Est alle 7.38 arriviamo ormai sempre dopo le 8.00. Chiaramente dobbiamo poi raggiungere la nostra scuola e dunque siamo poi costrette ad entrare alla seconda ora, accumulando varie ore di assenza.” La sua compagna I.P. aggiunge “La situazione non cambia in una diversa fascia oraria. Quando ad esempio è prevista l’entrata alla seconda ora e prendiamo dunque il treno delle 7.14 non riusciamo comunque ad arrivare in tempo, nonché a scuola, prima delle 9.00: dobbiamo puntualmente correre”.

Mentre ci raccontano le loro esperienze di estremo disagio, i viaggiatori delle Ferrovie Sud-Est ci mostrano il documento di una petizione da loro redatta indirizzata al presidente dell’Associazione a tutela dei consumatori. Riportiamo alcuni passaggi del suo testo: “I sottoscritti lavoratori e studenti pendolari, fruitori del servizio di trasporto pubblico su rotaie fornito, in regime di monopolio, dalle Ferrovie Sud-Est, con la presente, intendono segnalare gli ingiustificati ritardi e disservizi reiteratamente cagionati dalla precitata Società da circa un anno[…]. È evidente che i sindacati disservizi determinano effetti pregiudizievoli per noi utenti che raggiungiamo il posto di lavoro, l’Università, la scuola, ecc., con notevole ritardo e che ci vediamo costretti a subire sanzioni di carattere disciplinare dagli Enti ed Aziende da cui dipendiamo comportanti anche decurtazioni dallo stipendio, a dover giustificare i ritardi a scuola ed anche a non poter sostenere gli esami universitari perché giunti fuori orario[…]. Le Ferrovie Sud-Est non possono ritenere che, per il semplice fatto di operare in regime di monopolio, possano concedersi la licenza di non fornire un adeguato servizio: va rammentato, infatti, che l’utenza, per poter fruire del trasporto, paga un biglietto, il cui importo, peraltro, è stato recentemente incrementato, e che i ritardi altro non costituiscono che un inadempimento contrattuale, suscettibile di risarcimento del danno”.

fse-petizione

Il documento, da molti nocesi sottoscritto, termina dunque con una chiara richiesta: quella dell’eliminazione del problema, “anche con la sostituzione del servizio di trasporto su rotaie fornito dalla Sud-Est con quello su strada espletato da altra società, che garantisca, però, le medesime corse”. I viaggiatori sperano di ottenere una risposta alle loro chiare richieste prima dell’arrivo del prossimo treno, che a ben guardare è un lasso di tempo piuttosto lungo.

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