Enzo Bartalotta a Matera: “Dialoghi con la Luna”

NOCI – Lo scenario è Matera, capitale europea della cultura, l’organizzazione è del nocese Enzo Bartalotta, la protagonista è la Luna. Sono queste le premesse dell’atteso evento del prossimo venerdì 6 dicembre ed è proprio Bartalotta a raccontarlo ai nostri taccuini.

Enzo, venerdì terrai a Matera l’evento dal titolo “Dialoghi con la Luna”. Sembrerebbe che stia suscitando molto interesse, di cosa si tratta?
È un momento delicato, incentrato su Lucio Dalla, l’artista a me più vicino, fin dalla prima adolescenza. In collaborazione di Angela Ritella, abbiamo selezionato alcune canzoni di Dalla, le introdurremo con riflessioni e dialoghi che toccano i temi centrali della poesia di Lucio, l’amore e la Zoè!

Enzo Bartalotta
Enzo Bartalotta

È un evento musicale?
In realtà è un format nuovo. Ovviamente ascolteremo le canzoni, dopo averle introdotte, ma il taglio lo chiamerei affettivo-formativo. Lucio Dalla aveva un linguaggio specifico, ben connotato. Noi apriremo delle porte, entreremo nella sua poesia, afferrando i significati un po’ più profondi delle parole più ricorrenti nei suoi testi. Termini come Luna (da qui “Dialoghi con la Luna”), Stelle, Mare, Cane, Lupo, sono molto evocativi ed archetipici. Vogliamo capire meglio Lucio Dalla, ma in definitiva per capire meglio noi stessi. C’è inoltre una parte artistica; alcuni video delle sue canzoni li abbiamo montati con quadri famosi di Chagall, Magritte, Guttuso, Renoir, Tamburi, Sughi, Modigliani, ecc. Ma anche scenari celesti ed immagini dei miei luoghi di infanzia, che hanno assonanze con la vita di Lucio.

Una ibridazione quindi di più discipline artistiche?
Sì, musica, immagine, parola. Buoni mezzi per avvicinare le nostre anime.

Come nasce questa idea?
Nasce il 13 Settembre a Matera, presso il ristorante La Lopa, luogo in cui svolgo periodicamente eventi, grazie alla passione della titolare, Antonella.
È successo quella sera, dopo aver presentato il Libro “La prima stella della sera”, scritto da una brillante 85enne, Valeriana Croci. La narrazione era ricca di archetipi, ma soprattutto ricca di Amore e di segni … Ne sono stato avvinto e coinvolto, come altri partecipanti. A fine serata ho provato una sensazione come di alleggerimento. Presentare quel libro, in coppia con l’autrice, è stato terapeutico. La notte stessa è nata in me l’esigenza di andare oltre il Bios per passare alla Zoè. Le notti successive sono state ispirate e prolifere. In poche settimane avevamo scritto tutti i testi e finalizzato l’evento.

Parli di Archetipi, Bios, Zoè, vuoi spiegarci?
Se per questo parlerò molto di anima, anche. Sarò prezioso fino a venerdì, ma terrò i temi riservati ai partecipanti all’evento. Sarò però disponibile a riprenderli tutti dopo l’evento e parlarne insieme a voi. C’è molto da dire: Amore, coppia e corpo, spiritualità e morte, violenza individuale e collettiva, ma anche e soprattutto la vita oltre l’Io. I significati che Lucio Dalla celava nelle canzoni sono degli incitamenti altamente etici.

Quali altri eventi hai realizzato nel 2019?
“A Cena con Dante Alighieri”, il 18 Maggio, poi “La prima stella della sera”, il 13 settembre, e “Dialoghi con la Luna” venerdì prossimo. Tutti a Matera.

Perché a Matera?
Nel 2019 è stata capitale della cultura europea, la location è molto suggestiva ed originale, ma soprattutto Antonella Passione è una storia vivente di tenacia e visionarietà. Mi trasmette entusiasmo e lei stessa ha fatto della Lopa un luogo di arte e cultura. Diciamo che mi piace rispondere agli stimoli affettuosi. E quindi periodicamente ci troviamo insieme, anche a piangere dall’emozione.

Un Enzo sotto una veste di tenero conferenziere quindi. Ma come nasce questa tua passione?
“Tenero conferenziere” mi piace, lo terrò con me. È vero, mi emoziono quando tocco alcuni temi. Di fondo c’è una volontà di condividere conoscenze, valori ed esperienze. Tre anni fa però ho scoperto meglio questo mio lato grazie all’architetto Giuseppe Intini, persona poliedrica e stimolante, che mi ha invitato a ideare un evento speciale, poi ribattezzato “La ricerca del cappello”, con la sua associazione Nuseh. È stato un lavoro sull’identità, dove per tre giorni hanno partecipato persone da tutta Italia. L’anno scorso invece ho tenuto “I 12 cappelli”, altra due giorni molto partecipata presso la Madonna della Scala. È stato un momento formativo e spirituale molto intenso.

Hai pensato di scrivere libri?
Ne ho già scritto uno inerente al mio lavoro. Sì, me lo hanno chiesto di scriverne, ma già lavoro molto, voglio stare con la mia famiglia ed il tempo restante ritengo di volerlo spendere insieme alle persone, corpo a corpo, annusando l’odore delle nostre emozioni e sentimenti. I libri mi piace leggerli, gli eventi viverli.

Quale sarà il tuo prossimo evento?
Ho delle idee. Seguendo questo filone vorrei collaborare con Mauro Scanferla, un maestro pastellista e coach, mio grande amico. Unire quindi formazione e pittura. Come vedi cito molte persone, perché queste attività sono il riflesso di una vita condivisa, e questo tratto mi fa pensare molto a Lucio Dalla. Comunque in primavera “Dialoghi con la Luna” sarà ospitato in Umbria, grazie all’interesse di un assessore alla cultura, e poi a Roma.

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