Donna orgogliosa della sua indipendenza

NOCI – Assisto da settimane al ridicolo battibecco tra il Consigliere Paolo Conforti e il Consigliere Mariano Lippolis. Ridicolo perché quando chi fa politica comunica, lo scopo è – dovrebbe essere – quello di portare sulle proprie posizioni chi non lo è. Nel caso specifico si parlava, mi pare (perdere il filo è stato fin troppo semplice!), di randagismo. Ma dubito che il target dei due consiglieri abbia colto cosa volessero essi comunicare realmente, quali fossero le rispettive posizioni, dato che l’argomento è stato presto messo da parte per tornare a parlare di me. Che certamente non sono un cane. E neppure sono stupida, anche se velatamente è quello che si vuol far passare.

Certo non mi metterò io qui a parlare di randagismo. Si tratta di argomento fin troppo sviscerato in ogni suo dettaglio, e per come la vedo io, non resta che attendere i risultati di quanto si è seminato. Ci sono piatti che vanno gustati freddi. Se poi si dovesse decidere di continuare a parlare di questo, so con certezza che c’è chi è molto più titolato di me a farlo. Ho avuto la fortuna in questi mesi di collaborare con persone che non hanno bisogno di essere imboccate per parlare o scrivere. E, di contro, neppure io ho alcun bisogno di nessuno per fare quello che faccio e dire quello che penso. Se poi qualcuno vuole affermare il contrario, dovrà provarlo o, se non è in grado di farlo, riconoscere che mi sta diffamando.
Voglio invece riprendere qui quell’interessante discorso affrontato il 15 settembre al Chiostro delle Clarisse: il pregiudizio di genere. Un dibattito che, a quanto pare, è urgente e necessario a Noci (ma non solo). Vengo al dunque.

Quando anni fa ho scelto di restare nella mia Terra, che amo sopra ogni altra cosa, avevo messo in conto le difficoltà che avrei dovuto affrontare, da donna, orgogliosa della sua indipendenza, fiera delle sue conquiste fatte senza mai domandare un favore a nessuno o dare in cambio altro che non fosse la propria competenza. Siamo al Sud, e il Sud è un posto meraviglioso ma con delle ombre. Qui più che altrove, per esempio, gran parte degli uomini immagina che una donna al più possa pensare di laurearsi o avere un lavoro per vezzo, per contribuire a rendere meno noiose le conversazioni a cena e fare da bella cornice al maschio che le starà accanto, rispetto al quale lei comunque dovrà essere dipendente. Peccato che la mia scelta di restare e di costruire qui il mio futuro abbia sempre camminato di pari passo con la ferma convinzione – che oltre ad essere una convinzione è uno stato di fatto – che mai dipenderò da altro essere umano, uomo o donna che sia, se non per quel tanto che serve a dare corpo ai sentimenti e al piacere. Ma mi pare che queste due cose non siano e non debbano essere oggetto di pubblica discussione.

Pertanto, rispetto ai fatti millantati dal consigliere Conforti, brevemente ribadirò alcuni concetti. In primo luogo non sussiste il conflitto di interessi di cui lui e i suoi compagni continuano ad accusare il consigliere Mariano Lippolis, poiché nessun vantaggio personale o professionale quest’ultimo trae dal mio ruolo, né il mio ruolo – di componente di staff che fa capo al Sindaco – è in alcun modo condizionato dalle scelte o dalle convinzioni del consigliere Lippolis, con il quale peraltro sono spesso in disaccordo. Se poi qualcuno vuole affermare il contrario, dovrà provarlo o, se non è in grado di farlo, riconoscere che sta diffamando tanto me quanto il consigliere Lippolis.

Aggiungo che non è un indirizzo e-mail o una dichiarazione affrettata rilasciata a margine di una conferenza stampa a descrivere il ruolo che ricopro, ma quanto è scritto nelle carte che sono state lette e firmate dal Sindaco, da me e dall’Ufficio. E nelle carte c’è scritto che io sono componente dello staff del Sindaco. E basta. E, in quanto tale, il mio intervento non deve né essere imparziale (cosa che sarebbe invece richiesta ad un addetto stampa comunale) né tantomeno deve essere retribuito. Intervento il  mio, poi, che si estende alla Giunta non per promozione, ma perché la Giunta è organo di governo di diretta emanazione del Sindaco, da lui nominato. Se poi qualcuno vuole affermare il contrario, dovrà provarlo o, se non è in grado di farlo, riconoscere che mi sta diffamando.

Ma dubito che questa cosa possa interessare realmente qualcuno. Interessa al consigliere Conforti, probabilmente perché talvolta scarseggiano serie argomentazioni da contrapporre a quanto l’Amministrazione sta facendo; e servono forse a qualche “compagno” che ancora fatica a capire perché ha rinunciato a fare dei principi azione di governo. Ma alla maggior parte dei nocesi, di questa faccenda non importa nulla. E ben che meno interessa a me, che non mi sento minimamente scalfita da questa polemicuccia da quattro soldi. In fondo se una donna, stupida e anche pivella provoca tanta agitazione in un politico navigato come il consigliere Conforti, non credo di essere io a dovermi porre un qualsivoglia problema.

Concludo, con qualche battuta. In fondo, non può che essere così. Al consigliere Conforti, che all’interno del fitto panorama dei mezzi di comunicazione sembra destreggiarsi relativamente bene, vorrei offrire un consiglio (ovviamente gratis!): dovrebbe rinnovare il suo vocabolario: “fidanzata” nel 2016 è davvero fuori moda. Ancor più perché non ho alcun anello al dito. Si potrebbe dire che sto con qualcuno, che frequento, che ho una profonda amicizia. E anche qui, il consigliere Conforti dovrebbe provare quello che dice, a meno che non voglia ammettere di avere delle spie nel mio armadio, e poter affermare con assoluta certezza con chi divido il mio letto. E se anche fosse, immagino dovrebbe ammettere in tal modo implicitamente di stare violando la mia privacy e la mia proprietà.

Conosco di mio, e da ben prima che conoscessi il consigliere Lippolis, i diritti dei lavoratori ed anche quelli delle donne, e non ho alcun bisogno che nessuno dei due li difenda per me. Vorrei ricordare che ci sono tante donne che come me hanno una dignità, un’intelligenza, un’indipendenza guadagnate con sacrificio e dedizione, e che ogni volta che il consigliere Conforti e il suo entourage affermano simili sciocchezze sul mio conto, non offendono me in quanto me, ma tutte coloro che ogni giorno lottano per affermare una cosa molto importante, e cioè che non siamo proprietà di nessuno, che ci siamo meritate il posto che occupiamo, del tutto legittimamente, e che nulla dobbiamo ai nostri padri, ai nostri fratelli e ai nostri compagni. Per questo spero che una simile polemica possa provocare una seria e decisa indignazione in tutte coloro che con coraggio provano ad emergere in una realtà in cui c’è chi ancora ragiona in questi termini. E lo fa ponendosi come perno del cambiamento all’interno di quello scenario del progresso che dovrebbe essere la Politica.
Come spesso dice Domenico Nisi, persona che stimo come uomo prima che come Sindaco, con me non attacca.

P.S. Sono certa che il consigliere Conforti troverà il modo per rispondere, facendo leva sulle numerose donne che abitano i suoi circoli, le sue associazioni o cercando ancora una volta di tirare fuori dal cappello improbabili scheletri dagli armadi. Sin d’ora avviso che non avranno alcun seguito. E anzi invito chiunque, se davvero possedesse elementi per affermare che ci sono delle questioni illecite che possano riguardarmi, di rivolgersi alle competenti autorità. Diversamente, fino a quando si parlerà solo per dare aria alle proprie bocche, vorrà dire che in effetti non v’è nulla di serio o concreto in ciò che si afferma. E spero per Noci, mia seconda casa e da me amata in modo del tutto disinteressato, che la Politica sappia regalarle nel prossimo futuro emozioni più forti di queste!

Alessandra Neglia

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