Domenico Nisi, il candidato del centrosinistra: “Penso che la partita sia tutta aperta, e da giocare fino alla fine”

Domenico Nisi è il candidato nel nostro collegio uninominale alla Camera per la coalizione di centrosinistra. Appassionato di politica ha militato sin dalla sua giovinezza nella Democrazia Cristiana, poi nel Partito Popolare Italiano, La Margherita e, infine, nel Partito Democratico.
Ha ricoperto il ruolo di Assessore all’Urbanistica nella Giunta Basile dal 1999 al 2002, poi è stato consigliere di opposizione alle giunte Liuzzi. Fino a giungere a ricoprire la carica di Primo Cittadino della nostra comunità.
Il Sindaco ci ha rilasciato una lunga intervista in cui ha puntualizzato tanti aspetti cruciali di questa campagna elettorale.

Come è nata la tua candidatura?
La mia candidatura nasce dalla volontà, da parte del mio partito e della coalizione, di offrire agli elettori la possibilità di scegliere, per il Parlamento, una persona che conosce il territorio, che si candida a rappresentare conoscendone problemi e potenzialità e che, nel corso degli anni, ha maturato solida esperienza nel governo della cosa pubblica consolidando rapporti istituzionali con le comunità.

Cosa ti ha convinto ad accettare e quali sono state eventualmente le tue perplessità?
Nutro per la politica, da sempre, una forte passione. Il percorso che mi porta qui oggi, sempre dalla stessa parte, inizia nelle giovanili di partito, per proseguire negli organi provinciali e nazionali, in Consiglio Comunale, quale Assessore e poi in qualità di Sindaco. Colgo la necessità, in questo momento storico molto complicato, di dare un contributo serio alla mia coalizione. Le maggiori perplessità hanno riguardato soprattutto la salvaguardia dell’impegno assunto come Sindaco della mia comunità, e che non è ancora terminato. Ho accettato la candidatura dopo essermi accertato che non avrei dovuto, nell’immediato, lasciare la guida di Noci e che avrei potuto portare a compimento alcuni atti importanti e traghettare questa consiliatura verso le prossime elezioni amministrative.

Cosa pensi di portare in Parlamento, in caso di vittoria, in chiave di esperienza e di tematiche economico-politiche-sociali?
Sicuramente mi porterei dietro la conoscenza dei problemi che mi deriva dalla diretta interlocuzione con le persone nonché la concretezza nell’affrontare le questioni dell’amministratore locale. Ho sempre prediletto, nei rapporti, la dimensione personale, la possibilità di far emergere le potenzialità di ognuno sia nella sua individualità che nella sua dimensione collettiva. E questo è sicuramente l’approccio che intendo mantenere. Mi piacerebbe, se fossi eletto, lavorare per il nostro territorio, per quelle che sono le sue vocazioni: penso in particolar modo all’Agricoltura, con realtà importanti nel settore dell’allevamento e della trasformazione e valorizzazione di tanti prodotti enogastronomici di eccellenza già riconosciuti con la DOP e, altri, il cui riconoscimento di marchio di qualità è in atto. Penso al Turismo e alla varietà di offerta che caratterizza la Terra dei Trulli, la Valle D’Itria, la Terra delle Gravine Joniche e la Costa Jonica. E resta la mia particolare sensibilità per il Welfare e le fragilità, per cui mi piacerebbe anche dare un contributo in materia di assistenza e sanità.

Che clima elettorale ti aspetti?
Questa tornata elettorale reca con sé numerose difficoltà, anche a causa delle novità introdotte dalla riforma del Parlamento e dalla Legge elettorale. La mia principale preoccupazione in questi giorni intensi, che mi vedono in giro, con gli altri candidati, su un territorio vastissimo, è fare bene la mia parte, ascoltare i cittadini di tutte le comunità che fanno parte del nostro Collegio e parlare loro di quello che è possibile fare, spiegare la concretezza del programma della mia coalizione, che mette al centro le persone rispettandone la dignità, senza promettere cose già in partenza irrealizzabili. Certamente ogni comunità potrà manifestare esigenze differenti, ma oggi noi siamo chiamati a ragionare in una prospettiva nazionale, ad affrontare questioni più grandi di quelle dei singoli comuni: penso all’aumento dei costi dell’energia, alla questione delle tasse, all’occupazione, soprattutto delle fasce più giovani, all’emergenza ambientale, alla grande sfida che ci si pone dinanzi per un proficuo uso dei fondi europei e ai diritti civili. Tutte queste questioni incidono fortemente sui territori, sulla vita delle persone. E questo stiamo provando a spiegare, cercando di far comprendere la bontà del nostro programma.

Si prevede un elevato astensionismo e si tocca una disaffezione verso la politica. Cosa ne pensi? Che risposte deve dare la politica?
Storicamente l’elettorato tende a punire maggiormente i propri rappresentanti, quando non sono soddisfatti dalle politiche attuate e, nel corso degli ultimi anni soprattutto, l’estrema personalizzazione della politica ha fatto maturare la tendenza da parte degli elettori ad operare scelte che, all’apparenza, danno nell’immediato soluzioni facili a questioni estremamente complesse. Ma è vero anche che il popolo italiano, al momento della scelta, non ha mai gradito posizioni estremiste in materia di diritti civili, per esempio. Fatto questo che si aggiunge ad una maggiore consapevolezza, soprattutto presso un elettorato più giovane, di cosa siano la libertà e la democrazia, a causa di una sensibilità decisamente più elevata di livello che in passato. Fatte tutte le dovute valutazioni, penso che la partita sia tutta aperta, e da giocare fino alla fine, magari cercando di interloquire proprio con le fasce più giovani. Nei miei interventi pubblici sto invitando tutti a vincere la sfiducia o il disinteresse e a recarsi alle urne. È ovvio che la politica deve fare – dopo – la sua parte. Ma prima gli elettori devono operare una scelta libera e consapevole.

Perché gli elettori dovrebbero accordarti la preferenza? Che impegno credibile ti senti di prendere con gli elettori?
Spesso sentiamo dire che chi Governa a Roma è lontano dai territori, dai cittadini: ecco, io credo in questo senso di potermi presentare quale elemento di reale vicinanza e con un bagaglio di rapporti istituzionali consolidati con le comunità di questo Collegio. Sono convinto che il nostro programma, lungi dal fornire facili soluzioni a problemi complessi, sia il più valido. Soprattutto perché si pone a tutela delle fragilità, delle minoranze, dei diritti civili, delle libertà e dei principi che stanno alla base della nostra Costituzione. Ed è importante sottolineare questo aspetto, perché non tutte le forze in campo possono vantare questo approccio.

In caso di elezione come si concilia la tua carica da Sindaco?
In caso di elezione, le due cariche sarebbero incompatibili. Come già detto, però, ho accettato di candidarmi solo dopo essermi accertato che avrei potuto portare a compimento alcuni atti importanti e traghettare questa consiliatura verso le prossime elezioni amministrative.

Un ultimo messaggio agli elettori, a prescindere dall’esito finale?
Invito tutti ad osservare ciò che accade in tutti i Comuni in cui il centrosinistra governa, ma anche alla Regione, dove sono stati ottenuti risultati importanti, che sono sotto gli occhi di tutti, e testimoniano la credibilità e l’affidabilità delle persone che ne fanno parte e che hanno responsabilità di amministrazione. Chi afferma il contrario, temo voglia solo celare la propria incapacità a intraprendere e mantenere un dialogo istituzionale, a tutti i livelli, all’altezza del territorio che amministra e, di conseguenza, di portare a casa i risultati. È di fronte all’evidenza dei fatti che dobbiamo operare la nostra scelta libera e consapevole.

Leave a Reply

Your email address will not be published.