Coronavirus: ergastolo al medico di Castellaneta?

NOCI – In una situazione come quella attuale dove Istituzioni, Operatori della Sanità e Cittadini (quelli coscienziosi) ce la stanno mettendo tutta per uscire dall’incubo Covid-19 lascia senza parole quanto accaduto all’ospedale di Castellaneta dove un pessimo individuo (perché per me non è un professionista ma infanga la categoria) ha contagiato tre primari e quattro infermieri e mandato nello sconforto l’intero ospedale San Pio.

Mario Forti
Mario Forti

Questo “pessimo individuo” sarebbe stato a Milano nella prima settimana di marzo e, dopo aver avvertito sintomi la scorsa settimana, non avrebbe rispettato i protocolli dettati dalle autorità sanitarie nazionali per l’emergenza coronavirus: “Un medico, che lavora in ospedale, è andato lì, in nosocomio, e invece di passare dal pre-triage come prevedono la procedura e i protocolli, è andato regolarmente al pronto soccorso, come se nulla fosse, e da lì è andato poi nei reparti. Si è permesso il lusso di girare vari reparti e ora abbiamo medici, caposala e impiegati della direzione sanitaria positivi” ha annunciato uno stupefatto Sindaco di Castellaneta.

Ogni commento sull’accaduto sarebbe superfluo ma ritengo opportuno ricordare, per deformazione professionale, cosa prevede il codice penale a proposito della situazione in cui ci troviamo. Si parte dal più blando art. 650 cp “inosservanza di provvedimenti dell’autorità” (tutti quei provvedimenti che sta emanando il Presidente del Consiglio dei Ministri nonché il Presidente della Regione ed il Sindaco), sanzione: arresto fino a tre mesi e ammenda fino a 206 euro.

Chi invece dichiara cose false nelle autocertificazioni è perseguibile per il reato di cui all’art. 495 cp “falsa attestazione o dichiarazione a pubblico ufficiale” che prevede la reclusione da uno a sei anni. In ordine crescente di gravità troviamo l’ art. 452 Cp: “delitti colposi contro la salute pubblica”, sanzione: carcere da tre a 12 anni. Infine, il più grave è l’art. 438 Cp “epidemia” che prevede per chiunque cagioni un’epidemia mediante la diffusione di germi patogeni, in caso di dolo, la pena dell’ergastolo.

Credo che il pessimo individuo medico di Castellaneta sarà incriminato per la violazione dell’art. 452 cp (e non dell’art. 438 cp come sarebbe auspicabile) e sarà licenziato dalla struttura sanitaria. Come brevemente descritto il nostro ordinamento prevede tante casistiche, dalla più blanda alla più severa, ma sarà sempre demandato a chi deve far rispettare la legge decidere se essere più o meno intransigenti.

Io ritengo che in questi casi si debba essere non severi ma severissimi dal momento che appellarsi alla coscienza ed al buon senso non porta buoni frutti.

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