Clockstop Fest Noci 2016: un viaggio tra la musica improvvisata di tutto il mondo

NOCI – Si è conclusa la scorsa domenica la seconda edizione del Clockstop Fest Noci 2016, un festival internazionale di musica improvvisata che nei giorni 13-14-15 maggio ha attirato numerosi nocesi e stranieri presso il Chiostro delle Clarisse, per assistere ad un vasto spettacolo musicale completamente originale e ricco di un insieme di culture in perfetta sintonia tra loro.

«Il nome della manifestazione, sia pure con un pizzico di ironia, rimanda al concetto di tempo, perché la musica vive esclusivamente ​nella dimensione temporale e senza il tempo essa non esisterebbe» ha raccontato a LeggiNoci.it Vittorino Curci, ideatore e direttore artistico dell’evento insieme a Marcello Magliocchi, coadiuvati dalle associazioni “White Noise Generator” e “Buco Bum”.

Protagonisti di questi tre giorni dedicati alla musica improvvisata, elettronica e audio visual, sono stati numerosi artisti internazionali, tra i quali molti italiani come Roberto Del Piano, Roberto Masotti, Gianluca Lo Presti, Massimo Falascone, Filippo Monico, Alessandro Massa, Adriano Orrù, Silvia Corda, Mauro Sambo, Francesco Massaro, Marco Colonna, Eugenio Sanna, Pierpaolo Martino, Alessio Giuliani, Gianni Console, Donato Console, Marco Malasomma, Luca Antonazzo, e i già citati Vittorino Curci e Marcello Magliocchi, e tanti altri provenienti da tutto il mondo, come il francese-canadese Guy Frank Pellerin, i belgi Jean Michel Van Schouwbourg, Jean Demey e Willy Van Buggenhout, lo svizzero Matthias Boss, il giapponese Maresuke Okamoto, gli inglesi Lawrence Casserley, Sue Lynch e Adrian Northover, lo scozzese Martin Mayes, l’argentino Diego Mune, l’austriaca Bernadette Zeilinger e la statunitense Sabrina Siegel.

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Questi noti musicisti, suddivisi per gruppi, si sono confrontati nei differenti modi interpretativi dando vita ad un momento d’incontro e di vitalità creativa nell’ascolto, mostrando al pubblico un modo alternativo di “fare musica”, ricorrendo agli oggetti più impensabili, suonando uno strumento in maniera totalmente diversa dall’uso comune, oppure mediante i gesti più banali che quotidianamente si compiono, senza dover ricorrere obbligatoriamente ai comuni strumenti musicali. Inoltre, dalle esibizioni è stato possibile apprendere che non per forza si deve eseguire un brano già esistente, ma si può far musica anche solo emettendo suoni casuali che s’intonano nel contesto, realizzando una melodia del tutto nuova e in armonia con gli altri strumenti.

L’improvvisazione è un’arte, e come tale richiede delle capacità per essere eseguita. Infatti, Curci ha affermato: «Improvvisare insieme agli altri significa anzitutto relazionarsi ad essi. Così come accade nella vita reale, non può esserci dialogo se è sempre uno a parlare e gli altri sono costretti ad ascoltare. Una buona improvvisazione si ha quando questo dialogo si realizza, quando si ha sinceramente e onestamente, voglia di creare musica insieme agli altri. Tra noi vige un forte senso di comunità perché non abbiamo nulla di materiale da dover condividere se non la forte passione che ci accomuna. Alla fin fine è solo una questione di sensibilità».

Oltre ai concerti, nel corso delle tre serate è stato sonorizzato il film muto “La perle”, un’opera del 1929 del regista belga Henri d’Ursel, autentico capolavoro del cinema surrealista, e sono stati presentati alcuni video realizzati dal noto fotografo milanese Roberto Masotti, che con la sua presenza ha dato un significativo contributo alla riuscita della manifestazione.

L’evento ha riscosso un notevole successo, e a tal proposito Vittorino Curci ha aggiunto: «La manifestazione, quest’anno, ha fatto un grande passo avanti. Lo testimoniano sia la qualità della musica ascoltata che il riscontro positivo del pubblico e della stampa. Naturalmente, sul piano organizzativo e dell’accoglienza dei musicisti, molte cose si possono ancora migliorare. L’intenzione è quella di andare avanti e di far crescere ulteriormente questa bella manifestazione. Passione e buona volontà non mancano».

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