Chiesa di Lamadacqua, urge restauro

NOCI – Noci è un paese ricco di storia, e ciò che lo contraddistingue dalle località limitrofe sono le numerose masserie che arricchiscono il suo patrimonio. Infatti, i confini di Noci non terminano alle estremità del paese, ma si estendono oltre, per circa 15 km, fino a Lamadacqua, una frazione nocese dove, non molto tempo fa, sorse un Centro di Servizi Sociali che rappresentò una svolta per quei contadini abbandonati a se stessi per tanti anni. Esso comprendeva un asilo infantile, le scuole elementari, un alimentari, un ambulatorio, un centro di assistenza tecnica e agricola, una biblioteca, un ufficio di recapito postale, alcune sale di ricreazione e una chiesa dedicata a S. Maria Assunta, realizzata in stile moderno dall’architetto Plinio Marconi e da suo figlio Paolo ed inaugurata nel 1963. Essa animava la vita spirituale del villaggio e rappresentava, dopo la Madonna della Scala, una zona di richiamo turistico per chi amava la natura e il silenzio. Purtroppo però, negli anni Ottanta è cominciato un lento declino di questo villaggio con la scomparsa del Centro Servizi e il trasferimento delle scuole elementari in paese.

Oggi, rimangono attivi solamente la scuola dell’infanzia e l’alimentari. Il resto della struttura è rimasta vuota e abbandonata, e la stessa sorte è toccata alla chiesa, che nel tempo, ha perso la sua bellezza ed è stata spogliata delle sue campane, il simbolo cardine di una chiesa, che la rende “vera” e, che con i suoi armoniosi rintocchi, anima tutto ciò che circonda quel luogo sacro. Le sue pareti rovinate e il vuoto campanile mostrano la trascuratezza e l’inagibilità di questo luogo, e poiché è priva di misure di sicurezza, da più di un anno è stata ordinata la sospensione delle funzioni religiose per garantire l’incolumità dei fedeli.

Nel frattempo, la parrocchia Maria SS. della Natività, alla quale la chiesa di Lamadacqua afferisce, e il comune di Noci, si stanno impegnando per avviare i lavori di restauro e di messa in sicurezza della struttura e del circondario, nella speranza di evitare ulteriori disagi per gli abitanti del posto, che ancora vivono in una fase di stallo ed incertezza, desiderosi di riavere la loro amata chiesa ricca di ricordi d’infanzia. I tecnici architetti Piernicola Intini e Piero Intini hanno presentato specifica documentazione alla Sovrintendenza dei Beni Storici Architettonici di Bari-Bat, evidenziando l’interesse storico-architettonico di cui essa gode, al fine di ottenere il riconoscimento del suo valore storico ed individuare le più adeguate modalità d’intervento.

Nel caso in cui il progetto venga redatto ed approvato, il costo dei lavori sarà a carico dell’ente ecclesiale. Nell’attesa però, non si può rimanere immobili dinnanzi al pericolo e alla decadenza del posto, perciò occorre intervenire tempestivamente per transennare la zona affinché venga garantita la sicurezza alla struttura ed in particolare a coloro che continuano a frequentare il posto.

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