“Cecio e Fagiolo”, i clown del carnevale di Putignano

NOCI – Sono il duo di clown più famosi ed importanti del Carnevale di Putignano. Stiamo parlando di Giuseppe Marzullo ed Emilio Chiafele in arte “Cecio e Fagiolo”, che ormai da tempo animano le sfilate dei carri allegorici del Carnevale più antico e lungo del mondo. Anche in questa edizione, la 622esima, puntualmente i tanti visitatori che hanno fatto tappa a Putignano ed assistito alle sfilate andate già in scena li hanno visti all’opera. Nell’era dove impazzano tablet, smartphone e qualsiasi altra diavoleria tecnologica, tanti turisti rivendicano e realizzano un selfie con i nostri protagonisti. “ I nomi d’arte non li abbiamo mica scelti noi- ci dice Giuseppe Marzullo- ma ci sono stati affibbiati tempo fa dalla gente, che ci ama e si diverte ad assistere alle nostre divertenti performance carnascialesche”.

Cecio ha accettato di buon grado e divertito l’invito rivoltogli da Legginoci. Si racconta e racconta il Carnevale.

Quando e come nasce la passione al travestimento?

Avevo solo due anni, quando mio padre mi fece sfilare per la prima volta con i gruppi dei bambini. Poi crescendo all’età di diciassette anni ho cominciato a travestirmi da clown. Sono ben quarant’anni che faccio e sono il clown del carnevale di Putignano e con il mio amico d’infanzia Emilio in questi anni abbiamo creato questo sodalizio che diverte e mette di buon umore tutti coloro che vengono ad assistere alle sfilate. Mi preme sottolineare che lo facciamo gratuitamente non abbiamo mai preso soldi. E’ passione pura. Per me sono ormai 54 anni che partecipo alle sfilate.

Per chi non è di Putignano è difficile capire quale sia lo spirito che anima un putignanese verace, capirne le motivazioni che lo portano al divertimento, al mascheramento, per te cosa significa il Carnevale?

Non è facile rispondere a questa domanda per me è passione pura, un anno mi è capitato di sfilare pur avendo una gamba ingessata, ammalato, non la puoi spiegare è dentro di te. Per il putignanese anni fa era l’unico momento che si aspettava per un anno intero, per divertirsi, ci si travestiva con il Domino (vestito tipo il saio di un frate completamente nero e il volto celato da una maschera) ed era anche l’unico appuntamento immancabile di partecipazione popolare, tra l’altro diciamo (ride), era l’unico modo che si aveva all’epoca, per socializzare ed avvicinare le ragazze, soprattutto per quelli più timidi. Prima le serate di carnevale si trascorrevano “n’de jos’r” (ampi scantinati esistenti nel centro storico ndr). Tradizione ripresa da qualche anno grazie all’associazione Trullando. E lì che si ballava e si cantava, erano appuntamenti all’insegna del divertimento. Il periodo di carnevale è essenzialmente divertimento puro. In questi anni di sfilate sono stati tanti gli aneddoti divertenti, ma mi piace ricordare quando qualche anno fa Cecio e Fagiolo si recarono al reparto oncologico presso l’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari invitati dalla Fondazione del Carnevale ha regalare gioia e un sorriso ai bambini degenti e alle loro famiglie.

Cecio quando andrà in pensione?

Spero mai, Cecio e Fagiolo vivranno in eterno. Sono convinto che quando non ci sarò più, anche nell’aldilà, io sarò sempre un Clown.

Lunga vita a “Cecio e Fagiolo”. Il Carnevale di Putignano sono anche loro.

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