“Bullismo e Cyber-bullismo”: genitori fungano da esempio

NOCI – Si è sempre sentito parlare di bullismo, ma nella società odierna dominata da un’assenza di valori e da una forte concorrenza, caratterizzata da una continua lotta volta a dimostrare chi sia il più forte, urge una radicale presa di coscienza, in particolare da parte degli adulti, in modo da consentire ai ragazzi di vedere nei genitori degli esempi di gentilezza, rispetto e bontà verso il prossimo.

È stato proprio questo l’obiettivo del convegno organizzato dall’istituto di istruzione secondaria “L. da Vinci- G. Galilei” lo scorso martedì 19 aprile presso l’auditorium dei due licei di Noci, dal titolo “Bullismo e Cyber-bullismo”, al quale hanno preso parte numerosi ospiti, come i parroci don Peppino Cito e don Vito Gentile, il luogotenente dei carabinieri Lorenzo Zaccaria, Anna Maria Conte, assistente sociale e responsabile del settore socio-culturale del Comune di Noci, e il capitano Fabio Di Benedetto, comandante della compagnia carabinieri di Gioia del Colle.

A presentare gli ospiti è stata la prof.ssa Antonella Fiore, succeduta dall’intervento della dirigente scolastica Rosa Roberto, la quale ha introdotto la tematica affermando: «Il bullismo è un’emergenza poiché provoca conseguenze disastrose sulla vita dei ragazzi che ne restano segnati a vita. Il problema risiede specialmente nelle scuole di primo e secondo grado, poiché crescendo i ragazzi possono dar vita ad episodi molto pericolosi».

Per concretizzare l’idea del bullismo, è stato mostrato un cortometraggio intitolato “Mind the gap” (Attenzione al vuoto), realizzato dagli alunni della classe IV A del Liceo Scientifico e raffigurante i tratti distintivi di questa problematica, cioè la sistematicità delle persecuzioni, l’intenzionalità, la premeditazione, l’asimmetria del potere, ma soprattutto il gesto della massa rappresentato da un rossetto, simbolo di libertà di scelta di essere se stessi.

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A concludere la serata è stato il prezioso e dettagliato intervento del capitano Di Benedetto, al quale è seguito un acceso dibattito tra ragazzi, genitori ed insegnanti. Di Benedetto ha illustrato le differenze tra il bullismo e il cyber bullismo, quest’ultimo favorito dall’affermazione sempre più crescente degli smartphone e dei social networks, ed ha riportato numerosi esempi realmente accaduti per facilitare la comprensione ai presenti dell’urgenza d’intervento da parte di genitori ed insegnanti al fine di tutelare i ragazzi. Un prezioso messaggio che il capitano ha voluto trasmettere ai presenti è stato: «la società è in declino, si litiga per tutto e si sta perdendo il senso della famiglia, il vero fulcro della società; in questo modo ai ragazzi viene meno il senso di rispetto verso i più grandi e si sfocia inevitabilmente in episodi estremi come questi».

Dunque, spetta ai grandi essere un valido esempio per le generazioni future, contribuendo a ridare valore a questa società divenuta apatica.

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