A dicembre scorso a professionisti nocesi ed altri indagati sono stati notificati degli avvisi di conclusione di indagine. Sono terminati i venti giorni dalla notifica per presentare memorie, produrre documenti, depositare documentazione delle indagini investigative da parte della difesa e chiedere alla Procura nuovi atti di indagini.
Nella specie si tratta di: Marco Jacobini (ex presidente della Banca popolare di Bari, già a processo), suo figlio Gianluca (ex condirettore BpB, anche lui a procsso), Vito Fusillo (amministratore delegato di Maiora group), Nicola Valerio Lamanna (amministratore unico di Immobil Coin), Girolamo Stabile (imprenditore che avrebbe agito da intermediario fra Fusillo e alcuni fondi), Gregorio Monachino (responsabile della divisione Imprese nella direzione Business della Popolare di Bari), Nicola Loperfido (ex manager della Popolare di Bari), Vincenzo Trono (noto commercialista nocese, nonché amministratore unico della Immobil Coin), Raffaele Mincione (componente del Board of managers di Time & Life Sa) e Massimo Catizone (legale rappresentante di Athena Capital).
La Procura della Repubblica di Bari, guidata dal dott. Roberto Rossi, imputa agli indagati un concorso di condotte tra loro indipendenti nelle rispettive qualità per aver dissipato e distratto il patrimonio della Immobil Icon srl, con sede a Noci. Una società dichiarata fallita nel novembre 2019.
Nel dettaglio, correva l’anno 2019 quanto la Immobil Icon srl concedeva un prestito infruttifero, privo di garanzie in favore della controllante (100% del capitale) Maiora Group spa (fallita anche questa) da questa interamente utilizzato per ridurre la propria esposizione debitoria verso la banca Popolare di Bari. Secondo il Procuratore Roggi e il Sostituto Lanfranco Marazia, questa sarebbe una operazione atta a distrarre liquidità in favore della controllante Maiora group per un importo di 11.215.385 mila euro ricavato dalla cessione a terzi (Sorgente S.g.r.) del contratto di leasing avente per oggetto immobili a Milano, somma interamente canalizzata a favore di banca Popolare di Bari a parziale soddisfacimento di un credito vantata da quest’ultima nei confronti di Maiora Group.
La Procura contesta, anche, un’altra operazione finanziaria costituita al fine di distrarre immobilizzazioni finanziarie costituite da nove quote di partecipazione nel Fondo Tiziano Raffaello comparto San Nicola (fondo immobiliare gestito da Sorgente Sgr) che venivano acquisite il 23 maggio 2014 al valore di 3.885.758 a titolo di acconto per la vendita a Sorgente S.G.R. di un contratto di leasing avente per oggetto immobili a Milano e cedute, in assenza di una perizia valutativa in favore del Fondo Athena Capital Fund Sicav con sede a Lussemburgo al prezzo di 3.115.385 mila euro con una minusvalenza pari a 770.373 mila euro.
Infine, l’accusa contesta il fatto che la Maiora group per un importo pari a 3.115.385 mila euro, ricavato dalla vendita al Fondo Athena Capital Fund Sicav delle 9 quote di partecipazione nel Fondo Tiziano Donatello Comparto San Nicola, l’abbia impregnato per ridurre la propria esposizione debitoria verso la Banca Popolare di Bari.