Bacco è tornato a casa

NOCI – Dopo la “sbornia” del 2018 che lo ha portato lontano dalla nostra città, il figliol prodigo Bacco è tornato a casa. Una manifestazione del genere deve prescindere dalla politica (quella bassa fatta di ripicche personali) perché, a modesto parere di chi scrive, è e deve essere un orgoglio di tutti e tutti dovremmo essere consapevoli e custodi di un eccellenza nocese.

Mario Forti
Mario Forti

Chiunque si confronti col tema dello sviluppo della nostra città nel futuro deve partire dall’analizzare il “fenomeno” bacco nelle gnostre. Andando a ritroso negli anni si nota come a livello locale le ripercussioni sono state importanti ed in crescendo: Noci è passata dall’anonimato più totale alla ribalta nazionale: non vi nascondo un certo orgoglio quando confrontandomi con colleghi di altre regioni riconoscono Noci quale sede della “famosa sagra”.

Nel tempo insieme alla manifestazione è cresciuto un tessuto economico importante: nella prospettiva di una città dell’accoglienza strutture ricettive di ogni genere (b&b, case vacanza ristoranti…) si sono moltiplicate con inevitabile ritorno a tutti i livelli. Non bisogna dimenticare che negli ultimi anni una feroce crisi economica culminata nella chiusura dei grandi gruppi industriali ha determinato una fase di recessione che nessuna politica è stata in grado di contrastare. E’ stato bello respirare l’aria dei preparativi: era tutto un fermento di gente intenta ad allestire nel miglior modo possibile la casa in attesa degli ospiti. Si scalda l’autunno con sapori autentici e festa di popolo allietata da musica, artisti di strada e altre iniziative culturali interessantissime che fanno scoprire ed apprezzare il nostro territorio ed anche i paesi limitrofi: Conversano ha inaugurato “novello sotto il castello”, ma la cosa più eclatante che ho scoperto si celebra ad Altamura: “Bacco nella gnostra”.

Senza voler ricordare le polemiche dell’anno scorso allorquando il sindaco si era impegnato a costituire una “fondazione” che non è mai stata fondata ritengo che il mio amico Gianni Schiavone abbia fatto un ottimo lavoro: la cura dei particolari che già si intravede anche con gli stands chiusi e l’impegno profuso nell’organizzare anche manifestazioni culturali collaterali di assoluto rilievo meritano un plauso. Dobbiamo superare gli egoismi ed i personalismi nonché le chiacchiere di piazza: dobbiamo essere orgogliosi della manifestazione e difenderla tutti come “patrimonio nocese” da incrementare.

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