NOCI – «Torniamo a presentare un corso di sommelier qui a Noci a distanza di quattro anni dall’ultima volta». È l’espressione soddisfatta del ritorno alle origini di Vito Sante Cecere presidente regionale AIS Puglia che giovedì sera insieme al responsabile regionale didattica Vincenzo Carrasso, ha presentato il nuovo corso di sommelier di primo livello che partirà a Noci il 25 gennaio prossimo.
Noci infatti ospita la sede regionale dell’associazione somelier ed è fucina di tanti nuovi conoscitori del vino, molti dei quali giovani e talentuosi. Li si vede in loco solo durante Bacco nelle Gnostre, ma i sommelier della Delegazione Murgia sono attivi tutto l’anno. Dopo l’esaltante esperienza della presentazione della guida Vitae, l’AIS regionale ritorna alla formazione infondendo amore per l’arte vitivinicola e cultura del territorio. «La cultura del popolo si misura sulla sua formazione e soprattutto oggi su quella dell’agroalimentare – dichiara in esclusiva a LeggiNoci il presidente regionale Vito Sante Cecere – Aumenta la critica, il giudizio, i consumi di qualità e noi offriamo qualità nei servizi».
Qualche giorno fa avete presentato la guida nazionale Vitae. «Abbiamo 17 eccellenze pugliesi sparse per il territorio regionale con punteggio da 91 a 100, 36 semi-eccellenze con punteggio da 88 a 90».
Ad oggi la vostra associazione vanta un criterio di trasparenza altissimo. «Siamo arrivati a questo risultato solo quando in ogni regione si è formato un gruppo di degustatori qualificati. Per la nostra guida la degustazione viene fatta alla ceca alla presenza di tecnici e produttori, la stessa è stampata in più di 50mila copie. Per tutti c’è comunque un app apposita che spiega tutti i vini catalogati con le qualità organolettiche, il processo di produzione e il prezzo medio. La scelta è mirata a rendere il consumatore più consapevole ed attento ad eventuali truffe. A questo punto si arriva solo dopo tanti anni di formazione».
Tornando al corso, come si procede? «Di solito formiamo classi di circa 35/40 persone mentre nelle grandi città con un massimo di 100/120 altrimenti poi non è di facile gestione didattica. Io dico che dopo i tre livelli bisogna arrivare ad essere degustatori ufficiali non solo in vista di un futuro ricambio generazionale all’interno della associazione, ma anche per portare avanti la cultura della degustazione e degli abbinamenti con i cibi legati al territorio».
Cosa farà l’AIS Puglia nel 2017? «Per il 2017 torneremo con Bianca di Puglia, Charme in Rosa, e Dolce Puglia che sono i tre momenti che più caratterizzano le produzioni regionali, in più ci sarà la prima edizione di un concorso sul primitivo con i 10 sommelier più bravi d’Italia. Immancabile a fine anno poi la presentazione della nuova guida Vitae».