Ai nocesi piace la fika

NOCI – Non avete letto male e non siamo impazziti. E se avete aperto l’articolo solo per quella parola, rimarrete delusi. Una cosa, però è vera: il segreto per lavorare felici, senza essere stressati, è proprio la fika. Ma di cosa stiamo esattamente parlando? Per togliervi ogni dubbio, fika è una parola svedese che deriva dalla parola kaffe, che rimane sostanzialmente invariata in italiano, cioè caffè. È una tradizione ben consolidata in Svezia ed è quel momento di pausa che ognuno di noi si deve concedere mentre sta affrontando un lavoro impegnativo per il cervello, senza per forza recarsi alla macchinetta. Ognuno di noi, chi prima e chi dopo, ha bisogno di “prendersi una pausa” per staccare un po’ la spina dall’attività che si sta svolgendo. A lavoro, a scuola, a casa, mentre si studia o anche mentre si segue un convegno, il nostro cervello ha bisogno di cambiare aria. E la fika è la migliore soluzione a questo proposito. E per poter affermare questo, abbiamo rivolto ad alcuni nocesi delle domande per sapere cosa di solito si predilige quando si è in pausa.

La maggior parte dei nocesi intervistati effettua una pausa due/tre volte al giorno, che mediamente durano, nel 60% dei casi dai 5 ai 15 minuti. Si sa che il paese di Noci è famoso per la gastronomia, quindi quale miglior modo di fare pausa se non portarsi sia qualcosa da casa, che andare al distributore? Infatti il 43% dei nocesi sceglie entrambe le soluzioni per svuotare la mente e riempire lo stomaco. Ed è proprio lì che si passa la maggior parte del tempo, stringendo le meningi per decidere cosa possa soddisfare il proprio desiderio. Da buoni italiani, nel 36% dei casi, viene scelto il caffè come drink energetico, nella speranza di restare con gli occhi aperti mentre si affronta il secondo round lavorativo, seguito a pari merito da cappuccino e biscotti (22%) ed un prodotto tipico della nostra terra, i taralli (20%). Essendo un’opportunità che capita poche volte mentre si lavora, la pausa caffè va sfruttata al massimo. Così la pensa il 47% dei nocesi che durante un break mangia, parla con i colleghi, va al bagno, telefona e per essere sempre informati su ciò che ci circonda, dà una controllatina alla home di Facebook. Durante una pausa c’è anche chi sceglie di fumarsi una bella sigaretta per risalassare la mente; su questo però non è d’accordo il 55% degli intervistati, che preferisce impiegare il tempo in altre situazioni. Ma è sull’importanza della pausa caffè che l’89% del popolo nocese vota a suo favore, dove addirittura il 24% non riuscirebbe a fare a meno, permettendoci di affermare che ai nostri concittadini, inconsciamente, piace la fika.

Qual è, quindi, il miglior modo per svolgere al meglio questa consolidata tradizione svedese? Sul sito della nota rivista Focus è possibile leggere: «è una pausa che si prende più volte al giorno, e in ogni caso attorno alle 10:00 e alle 15:00, staccando completamente dal lavoro». Questa pratica infatti aumenterebbe la produttività perché «queste occasioni di scambio e socializzazione incrementano l’efficienza sul lavoro, tanto che molte aziende svedesi le hanno rese obbligatorie», come l’IKEA, la quale afferma che le migliori decisioni avvengono durante la fika, rendendo gli svedesi i lavoratori meno stressati al mondo.

Tutti insomma ne trarremmo vantaggio, dal nostro cervello, alla produttività dell’azienda. Basta che da questo momento in poi non venga usata come scusa per perdere tempo e non continuare a fare quello che si sta facendo.

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