Aggressione V Municipio di Bari, la condanna del Croas Puglia

L’Ordine degli Assistenti Sociali della Puglia interviene sull’episodio di aggressione di cui è stata vittima nei giorni scorsi un’assistente sociale del V Municipio del Comune di Bari.

«Ci chiediamo quando è come potrà finire? – dice Milena Matera, presidente del Croas Puglia, il Consiglio regionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali –. I dati presentati dalla comunità professionale circa le aggressioni, segnalano l’ampia diffusione del fenomeno e le connessioni legate alle condizioni di crescente precarietà delle politiche sociali. A nome di tutto il mondo del welfare esprimo solidarietà e vicinanza alla collega aggredita condannando fermamente ogni episodio di sopruso nei confronti di chi è impegnato nell’esercizio del proprio lavoro».

«Durante il periodo estivo – sottolinea la presidente – il contesto istituzionale in cui si opera a volte presenta fattori di vulnerabilità che accrescono l’alto rischio di aggressività. Gli accaduti sembrano spingere in due direzioni: è importante prendersi cura di chi subisce violenza, dare risposte efficaci alle richieste d’aiuto provenienti da fasce sempre più ampie della popolazione, ma è ancora più impellente prevenire i fatti di cronaca e guardare con maggiore attenzione e consapevolezza alle condizioni del sistema dei servizi sociali e socio-sanitari, per agire collettivamente verso un miglioramento delle politiche a sostegno dei diritti di cittadinanza sociale».

Matera, inoltre, ricorda come più volte l’Ordine ha richiesto il potenziamento dei Servizi Sociali attraverso nuove assunzioni e la stabilizzazione degli assistenti sociali, garantendo così continuità di presenza e di aiuto a chi ne ha bisogno. «E’ ancora allarmante – sostiene la presidente pugliese – il dato rispetto all’organico del servizio che registra ancora inadeguatezze rispetto al lavoro da svolgere e alle risorse presenti. Per questo è necessario intervenire con solerzia anche su questo».

Leave a Reply

Your email address will not be published.