A scuola a settembre? Assolutamente sì

NOCI – Questa settimana ha catturato la mia attenzione un articolo apparso sul “corriere della sera”  che recitava: “Prato, la maestra Francesca legge i libri ai bimbi nel parco. E il sindacato l’attacca: «Viola le regole»”. E come in tutte le vicende umane si sono fronteggiati due schieramenti: da una parte il sindacato che sottolinea come una tale iniziativa «Fa passare le colleghe per vagabonde» e la strepitosa “viola le regole”, dall’altra i genitori che insorgono e la difendono.

Mario Forti
Mario Forti

La maestra Francesca, da quando la scuola materna era stata chiusa, i suoi alunni non riusciva proprio a dimenticarli. Così, quando i parchi erano stati riaperti, aveva deciso di fare qualcosa di pedagogicamente bello e costruttivo: aveva selezionato un bel po’ di libri dedicati all’infanzia, scelto il giardino giusto, avvertito i genitori e iniziato a incontrare di nuovo i suoi piccoli alunni, con la giusta distanza e con la mascherina d’ordinanza, per raccontare loro le storie più belle sotto qualche albero e tra i fiori profumati. Un successone. Bambini ancora più innamorati dell’insegnante e genitori contenti.

Ma la storia sarebbe stata troppo bella se non fosse intervenuto l’integerrimo sindacalista ligio alle regole (che gli altri devono rispettare) che ha aspramente criticato l’operato della maestra appellandosi alla difesa di tutte quelle maestre che erano “costrette” a rimanere a casa a ricevere lo stipendio. D’altronde nelle corde di un burocrate e sindacalista non c’è spazio per i sentimenti nobili della maestra Francesca: “se non c’è scritto non si può fare” ha tuonato l’ “integerrimo”. Da Avvocato mi permetterei di osservare “se non è vietato si può fare” ma innescare un confronto con un sindacalista è l’ultima delle mie aspirazioni.

Ritengo la scuola pubblica l’istituzione più importante e preziosa per la crescita di una comunità per cui strumentalizzarla per “bassissime” diatribe politiche o sindacali mi sembra l’atteggiamento più sbagliato specialmente in questo periodo che dovrebbe servire a  concentrarsi sulla assoluta necessità di tornare in classe a settembre. Nel frattempo ognuno dice la propria: orario più corto, classi dimezzate, lezioni a distanza, attività extrascolastiche, plexiglas, visiere per insegnanti, orari flessibili, didattica nei musei.

Come se non bastasse la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha la scorta, a seguito di minacce ricevute in queste settimane, anche via social. A questo punto Vi e mi chiedo: potrà mai crescere un Paese dove succede questa vergogna?

Rimandiamoli tutti a scuola ricordando che un prato dove assistere alle lezioni di una maestra che sente la mancanza dei propri alunni è il posto più bello del mondo.

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