5 TEMPESTE FULMINI E 13 TORNADO PERICOLOSI NELL’ ESTATE 2022

Nell’estate 2022 sono contati dal punto di vista climatologico già ben 5 tempeste di fulmini che hanno colpito a macchia di leopardo la Puglia. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti regionale, che oltre alle tempeste di fulmini segnala la pericolosità dei tornado, ben 13 che hanno interessato soprattutto le province di Bari e Lecce, sulla base sulla base dei dati dell’European Severe Weather Database (Eswd) in riferimento all’ultima ondata di maltempo.

Cresce l’allarme nelle campagne per bombe d’acqua e temporali con la grandine che è la più temuta in questa fase stagionale per i danni irreversibili che provoca alle coltivazioni di frutta e verdura nei campi e alla vendemmia in pieno svolgimento – spiega Coldiretti Puglia – fenomeni estremi accompagnati da frequente attività elettrica, forti raffiche di vento, con nubifragi e caduta di grandine a Soleto, Galatina e Martano in provincia di Lecce, a Cisternino e Mesagne in provincia di Brindisi, oltre alle bombe d’acqua a Brindisi, Fasano e Ostuni, a Castellana, Putignano e a Turi in provincia di Bari.

Si tratta – sottolinea la Coldiretti – di quasi il doppio (+83%) rispetto ai fulmini che si sono abbattuti allo stesso periodo dello scorso anno a conferma della tendenza alla moltiplicazione di eventi estremi nella Penisola. Siccità, grandinate, bombe d’ acqua e tempeste di vento quest’anno hanno provocato vittime e danni in città e campagne dove le perdite ammontano ad oltre 6 miliardi per effetto di un calo del 10% della produzione agricola nazionale secondo la Coldiretti.

Una situazione che rischia di far salire il conto dei danni in una stagione in cui per effetto del clima anomalo che, tra siccità e maltempo, – evidenzia Coldiretti Puglia – hanno già superato i 300 milioni di euro sulla produzione regionale.

Infatti le precipitazioni per ridurre il deficit idrico devono essere continue e di bassa intensità mentre le manifestazioni violente si abbattono su terreni secchi che non riescono ad assorbire con l’acqua che cade e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti e facendo salire il conto dei danni.

Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – conclude la Coldiretti regionale – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

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