“Vorrei essere il vestito che porterai, il rossetto che userai. Vorrei sognarti come non ti ho sognato mai. Ti incontro per strada e divento triste, perché poi penso che te ne andrai.” Sono le strofe iniziali di “Tu non mi basti mai”, una canzone d’amore di Lucio Dalla.
Nel giorno di San Valentino abbiamo scelto Lucio per aprire uno sguardo sull’amore. Lucio non ha mai distinto i generi, nè mai dichiarato le sue preferenze sessuali. Perché l’amore e l’innamoramento non hanno confini di genere, di età, di ceto, di spazio e di tempo, visto che ancora celebriamo amori fiabeschi.
La ricorrenza della festa degli innamorati è quanto mai incerta e ogni fonte aggiunge un significato. Ne abbiamo scelto uno. Una leggenda narra di un Valentino come sacerdote vissuto a Roma nel terzo secolo, periodo in cui l’imperatore Claudio II decise che la guerra fosse affare dei ‘celibi’. Li riteneva più adatti alla guerra perché privi di legami. Perció abolì matrimoni e fidanzamenti per i ragazzi in età di leva. Valentino, battagliero sacerdote cristiano, si oppose e celebrò un matrimonio un 14 febbraio. Claudio lo scoprì e lo condannò a morte.
In questo racconto possiamo accettare che ci sia una età per la lotta, ma non si può impedire una età per l’amore. Per estensione non si possono mettere limiti all’innamoramento. Ogni volta che si ama ci si rinnova. Ogni volta che si ama si scopre un pezzo di se stessi, attraverso l’amore per l’altro scopro cosa piace a me, scopro chi sono io. In questo senso il sacrificio di Valentino non sia vano. Proteggiamo questo giorno perché attraverso il sentimento dell’amore costruiamo legami ed i legami donano emozioni e fiducia nel percorso della vita.
In un mondo dove tutto si consuma velocemente, lasciamoci la speranza di consolidare i legami, come ricorda in questa strofa finale anche Lucio Dalla: “Vorrei esser la tomba quando morirai, e dove abiterai, il cielo sotto il quale dormirai. Così non ci lasceremo mai, neanche se muoio e lo sai.”
Buon San Valentino da LeggiNoci
