NOCI – Ci sono quindici fotografie in bianco e nero nel chiostro di San Domenico. C’è un percorso per immagini che racconta la costrizione, l’isolamento e la rinascita di una donna vittima di abusi psicologici. “Un granello di colpa” è il testo scritto a quattro mani da Antonella Caprio e Daniela Ciriello basato su una testimonianza reale. La condizione di una donna, insultata, infamata e costretta al silenzio tanto da far ricadere su di lei il peso delle azioni e le conseguenze dei gesti. Colpevole senza sentenza, colpevole a prescindere.
L’incontro è stato promosso dal presidio del libro locale e moderato da Maura Carrelli. «Il progetto vuole raccontare in maniera diversa la violenza di genere a carattere psicologico – dice Piero Fabris durante la presentazione – l’uomo diventa vittima della società in cui si trova a vivere dove prende, distrugge e alla fine lascia via la donna come un oggetto abbandonato. La storia racconta volutamente di una donna senza identità perché in lei vi si possano immedesimare tutte le donne che vivono la stessa situazione».
Di come vivono le donne abusate e che tipo di percorso possono fare per arrivare a denunciare il proprio aguzzino lo spiega Angela Lacitignola, coordinatrice del centro antiviolenza Andromeda di Noci. «Il percorso che la donna si trova a intraprendere è molto simile ad un travaglio interiore, fatto di commiserazione per non riuscire a salvare il proprio uomo o per l’educazione dei bambini, e la paura della solitudine. Il cav non dice cosa fare, altrimenti si metterebbe dalla parte del violento, ma aiuta a fare delle scelte».
«È strano vedere come nel 2017 ci sia bisogno di riconoscere una giornata internazionale delle bambine, osserva l’assessore alla cultura Lorita Tinelli anche lei intervenuta tra i relatori, vi è bisogno di una trasformazione mentale culturale della società».
Questo pomeriggio alle 18.30 il Presidio del Libro di Noci ospiterà sempre al chiostro di San Domenico Stefano Savella per presentare il libro edito da Radici Future “Povera Patria”.
