Talenti nocesi: e se Steve Jobs fosse nato a Noci?

NOCI – Ci sono tanti giovani in Italia con sogni e ambizioni. Giovani che vogliono trovare il modo di poter aiutare gli altri mettendo a disposizione metodi innovativi per semplificare la vita. Basta solo avere un’idea e saperla naturalmente sviluppare. Ma la maggior parte delle volte non è per niente facile. Proprio come succede a due ragazzi napoletani, Stefano Lavori e Stefano Vozzini, protagonisti del libro “Se Steve Jobs fosse nato a Napoli” di Antonio Menna. Due ragazzi con un’idea innovativa, ma nata in Italia «i prestiti si fanno solo a chi ha già i soldi, le regole sono scritte per gli scemi perché i furbi se le scrivono da soli, i bandi li vincono gli amici di amici, la burocrazia chiude un occhio su chi è ben ammanigliato, ma li tiene spalancati sui poveracci. E ammettendo che i due guaglioni siano abbastanza affamati e folli da non arrendersi, quando ci si mette di mezzo la camorra il loro sogno va letteralmente in fumo».

È questo il filo conduttore della serata con «l’obiettivo di creare ponti» presentata e organizzata da Mariarosaria Lippolis, presidente dall’Associazione Culturale Darf dal titolo “Talenti nocesi – dalle start up alla conquista del mondo” che il 27 febbraio presso il Chiostro San Domenico ha presentato tre giovani talenti nocesi, Paolo Rotolo, Domenico Gentile e Domenico Colucci, che sono riusciti a distinguersi per aver avuto quell’idea che ha cambiato la loro vita e anche quella degli altri.

Domenico Colucci si presenta con il suo “Nextome”, un sistema di navigazione indoor, cioè dentro gli edifici, che come un sistema GPS, è capace di guidarci all’interno di musei, mostre, centri commerciali, aeroporti e hotel. Sono partiti presentando la loro idea alla 77° edizione della Fiera del Levante, fino ad andare nella Silicon Valley, in California, visitando i grandi colossi della tecnologia, per poi trovare lì il loro primo investitore. E da lì la partecipazione al Web Summit di Dublino, dove vincono la Start up Competition, al Place Indoor Positioning Conference di New York come unica azienda italiana, fino alla brevettazione della loro idea.

Paolo Rotolo, appena 18 anni e studente al quarto anno del Liceo Scientifico di Noci, presenta la sua applicazione per smartphone “Glucosio”, un’app gratuita per il controllo e il monitoraggio del glucosio nel sangue fornendo dati per supportare in maniera anonima, la ricerca sul diabete. Tutto nasce dalla conoscenza di Paolo con altre persone all’interno di una community al quale partecipano ragazzi di tutto il mondo, con cui decide di creare una star up che si trasformerà in una società a tutti gli effetti, fino a portare la loro app a livello mondiale, tradotta in più di 20 lingue diverse.

Diversa invece l’idea di Domenico Gentile che tramite la sua “Istantraining”, crea una piattaforma istantanea per trovare e accedere a tutte le palestre presenti nelle vicinanze, dando anche la possibilità di poter acquistarne il biglietto. L’app, nata da un problema esposto ad un suo amico, viene vista subito come un’opportunità, tanto da vincere il secondo posto allo Startup Weekend di Bologna, una competizione dove si hanno 54 ore per realizzare la propria idea.

Quindi se Steve Jobs fosse nato a Noci, ce l’avrebbe fatta? «La Regione ha cercato di incoraggiare l’imprenditorialità giovanile ma questo non basta. Bisogna capire come il sistema finanziario possa arrivare a questi ragazzi. È una perdita economica seria se i ragazzi decidono di andare all’estero. Bisogna cercare di mantenere le risorse nel nostro territorio. Anche per i ragazzi che verranno che guardando loro possano investire su se stessi», afferma il sindaco Domenico Nisi. Per Marco Lacarra, consigliere regionale «parlare di questi progetti, significa risparmiare un sacco di soldi e ottenere molti vantaggi. Non parliamo di fantasie, ma di cose che ci aiutano a svolgere meglio la nostra vita. Io stesso sono stato promotore del progetto Bari Smart City, un progetto che poteva migliorare la qualità della vita dei cittadini, nonostante non venisse apprezzato dagli altri. C’è un’attenzione per l’innovazione della Regione Puglia». Presente alla serata anche il senatore Piero Liuzzi il quale si sofferma su «un sistema scolastico locale che funziona, permettendo la crescita di questo tipo di ragazzi che sono in grado di sviluppare aprendosi a 360°. Che il loro esempio venga emulato da altri giovani con un futuro sereno e proficuo». Quindi se Steve Jobs fosse nato dalle nostre parti, forse anche qui avrebbe avuto qualche possibilità di creare la sua azienda visionaria.

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