Se Centro Democratico di Liuzzi è fuori, Claudia Gentile entra in Consiglio

NOCI – La nomenclatura delle liste scelte per sostenere i diversi candidati sindaci ha portato ad una anomalia piuttosto strana che è stata evidenziata da alcuni politici locali. Il fatto di specie riguarda Centro Democratico che a Noci è una lista civica inserita nella coalizione “Noci Insieme 2018” a sostegno della candidatura di Piero Liuzzi, in lizza per la carica di primo cittadino insieme al suo competitor Domenico Nisi, mentre a livello nazionale è un partito che vede in Bruno Tabacci la sua figura principale.

Lo stesso partito è stato inserito nella lista +Europa di Emma Bonino per partecipare alle politiche dello scorso 4 marzo. È un partito vivo e vegeto con cotanto di struttura interna e sede legale. A Noci la lista civica a supporto di Piero Liuzzi porta lo stesso nome del partito nazionale in barba alla normativa vigente che vuole che le liste partecipanti alle elezioni non debbano riportare nome identico ad un partito già esistente o riferimenti o parte di simboli già esistenti.

Nel caso in cui i competitor decidessero di muovere nei confronti di Liuzzi su questo punto, si metterebbero in discussione i voti che la stessa lista ha ottenuto lo scorso 10 giugno. Stante così le cose, se il 24 giugno Nisi vincesse il ballottaggio e la prefettura accogliesse il ricorso su Centro Democratico, ad entrare in consiglio comunale sarebbe la candidata sindaco della lista MovimentiAmo Noci Claudia Gentile a cui scatterebbe il seggio al posto del candidato Giandomenico Miccolis di Centro Democratico. Pertanto in caso di vittoria di Nisi e l’eventuale ricusazione della lista Centro Democratico da parte della Prefettura o dal Tribunale Amministrativo i seggi dell’opposizione verrebbero così ripartiti: 2 “Noci Officina Civica” (Giacomo D’Ambruoso e Paolo Conforti), 3 “Noci Insieme 2018” (Piero Liuzzi, Giuseppe D’Aprile, Stanislao Morea), 1 MovimentiAmo Noci (Claudia Gentile).

Siamo nel campo delle ipotesi ma tutto è possibile visto il clima che si è venuto a creare in questa campagna elettorale e che sembra perdurare durante il periodo che separa i candidati sindaci dal ballottaggio.

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