Rosa Quarato si racconta dopo il “Giffoni Film Festival”

NOCI – Come ogni anno, anche la scorsa estate si è svolto, nel mese di luglio, presso la città di Giffoni Valle Piana, in provincia di Salerno, il “Giffoni Film Festival”, un evento cinematografico della durata di dieci giorni, giunto alla sua 46° edizione.

Tra i numerosi ragazzi appassionati di cinema, provenienti da tutto il mondo, che annualmente vengono attirati dalle molteplici attività che il festival propone, vi è stata, in quest’ultima edizione svoltasi dal 15 al 24 luglio, Rosa Quarato, una giovane nocese frequentante il terzo anno scolastico della scuola media “Gallo” di Noci.

Proprio grazie al progetto “Cineforum”, condotto ogni anno nella sua scuola, ha avuto l’opportunità di essere tra i giovani giurati di questo festival internazionale. A tal proposito, Rosa Quarato a LeggiNoci.it ha raccontato: «Mi è sempre piaciuto partecipare ai dibattiti organizzati dal signor Piero Montefusco e, in seguito alla visione dei film, lui mi ha fatto questa proposta. Ero molto agitata già dalla sera prima di partire, ma arrivata lì sono stata accolta da una famiglia di una ragazza della mia stessa età che avrebbe partecipato come me al Giffoni. Ho alloggiato in casa loro e sono stati molto ospitali».

Inoltre, nel raccontare la sua ricca ed emozionante esperienza, la piccola giurata ha aggiunto: «Il mio ruolo consisteva nel vedere tutti i film in concorso, divisi per fasce d’età, per poi esprimere la mia opinione e votare una tra le proiezioni che più mi era piaciuta. Ho avuto anche la possibilità di incontrare attori e cantanti famosi ai quali era possibile porgere delle domande riguardanti la loro carriera o chiedere alcuni consigli. Si poteva inoltre assistere ad anteprime di film che sarebbero usciti successivamente nelle sale del cinema e fare tante attività organizzate dai vari sponsor. Senz’altro è stata un’esperienza speciale ed unica, non credevo che fosse così bello il mondo del cinema, e soprattutto mi è piaciuto tantissimo conoscere tante persone e fare amicizia con ragazzi stranieri, valutando anche le mie capacità linguistiche».

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